Fahr, l'attesa è finita

Dopo due anni di stop per infortuni la talentuosa centrale di Conegliano è tornata in campo contro Bergamo. Pochi minuti per ritrovare l'atmosfera della gara e ricominciare un cammino che ha come traguardo la nazionale.
Fahr, l'attesa è finita

Sarah Fahr è tornata. La giovane centrale dell’Imoco, e della Nazionale, è tornata in campo sabato sera per la prima volta, in una partita di campionato, dopo due anni di stop per infortuni al ginocchio destro. A Bergamo ha giocato solo qualche minuto, il tempo necessario a riassaporare il clima della competizione. «Sono super felice ­- ha raccontato Fahr il giorno dopo in un’intervista rilasciata al Gazzettino Treviso -­ è un altro piccolo tassello nel percorso. Non mi sembra vero, ma adesso il traguardo è a pochi passi. È stata lunga, un percorso di alti e bassi che mi ha insegnato tantissimo come persona e come giocatrice». La strada è ancora lunga ma a sostenere la giovane giocatrice è il talento che le aveva permesso di imporsi già come titolare in azzurro ai tempi delle Olimpiadi di Tokyo 2020, a 20 anni da compiere. E quella sua esperienza resta tra i ricordi più vivi di chi segue il volley italiano. Il suo pianto, al termine del sciagurato quarto di finale contro la Serbia, è una delle immagini più vere di quella spedizione, partita con tante ambizioni e naufragata lontana dal podio.

L'AZZURRO

Una grande delusione che Sarah testimoniò al mondo con il suo pianto. Poi arrivò l’infortunio agli Europei, il lavoro per recuperare e il nuovo infortunio a negarle la gioia di participare A Mondiali dell’anno scorso, lei che aveva già fatto parte della spedizione ai Mondiali 2018 coronati dall’argento iridato. Così è ripreso un lungo cammino di cui solo ora si intravede il traguardo. «Devo riabituarmi – ha spiegato la centrale – , è poco che sto facendo 6 contro 6 ma andiamo avanti passo dopo passo.Devo riprendere il ritmo gara, c’è differenza tra allenamento e partita. Mi sono fermata due anni fa e devo recuperare. Sono molto felice di essere tornata. Adesso basta, penso di avere dato con la sfortuna». Nel ruolo, all’Imoco, c’è una nuova rivale, Marina Lubian, che in sua assenza è cresciuta tantissimo ed è diventata protagonista. Ad esempio ai Mondiali per club vinti da Conegliano. Il cammino è solo iniziato. Come sempre al fondo c’è l’azzurro.

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