Velasco il filosofo, nuova lezione sui giovani: “Signora, ma cosa ha visto?”

Il ct dell’Italvolley, nel corso di una premiazione a Bologna, si è concesso una riflessione sulla differenza tra i ragazzi e gli adulti
Velasco il filosofo, nuova lezione sui giovani: “Signora, ma cosa ha visto?”© ANSA

"L'affetto è molto forte. Credo che sia dovuto alla vittoria, ma credo anche che queste ragazze abbiano qualcosa che trasmettono alla gente". Queste le parole di Julio Velasco, intervenuto alla premiazione degli atleti olimpici e paralimpici organizzata dalla Regione Emilia-Romagna. All'evento hanno preso parte i protagonisti dei Giochi di Parigi, che hanno visto l'Italia conquistare 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi. Un bottino di 40 medaglie dunque, tra cui l'oro indossato dall'Italvolley femminile al termine della finale contro gli Stati Uniti. Sono invece 71 i podi conquistati dalla spedizione paralimpica, che si è piazzata al 6º posto nel medagliere finale.  

Velasco: "Non romperanno più con l'oro che mancava"

Queste le parole del ct, che ha fatto il punto sul trionfo di Parigi e sulla nuova generazione di atleti italiani: "Io uso spesso l'esempio di Vasco Rossi: forse non è quello che canta meglio, è uno che ha fatto grandi canzoni, ma anche altri le hanno fatte, ma lui arriva alla gente come nessun altro. È quel mistero dell'arte, o dello sport. Queste ragazze hanno questo: arrivano alla gente e questo è molto bello. Finalmente non romperanno più con l'oro che manca, non se ne poteva più e spero che adesso non ricomincino coi maschi. Questo fa parte di un modo di vedere la vita che non ho mai condiviso, guardare quello che manca e non quello che c'è. Stamattina sentivo una signora alla radio che diceva: speriamo che rimettano la leva obbligatoria perché l'ottanta per cento dei ragazzi sono sbandati. Non so dove abbia visto la statistica questa signora, io so che dietro a questi ragazzi che vincono ce ne sono migliaia e migliaia che fanno sport, musica, lavorano, vanno all'estero. I giovani non sono come dicono gli adulti, o alcuni adulti che dicono: noi eravamo meglio di voi. Io ho grande ammirazione per i ragazzi", ha concluso Velasco.

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Velasco: “Mi preparo a un’annata diversa”

Ripetersi dopo un'impresa così è difficilissimo. La gente a volte pensa che cali la motivazione, o che pensiamo troppo alle vittorie. Ma a volte semplicemente il sistema nervoso non riesce a ripetere quelle situazioni. Quindi io sto già pensando a come sarà, mi preparo per un'annata diversa e vediamo. Ma questo gruppo è speciale, veramente straordinario". Per Velasco "è sempre straordinario vincere una medaglia d'oro, ma è stato straordinario il modo: non me lo aspettavo, nella vittoria ci speravo, ma il modo in cui l'abbiamo vinta è stato incredibile, abbiamo sorpreso anche le avversarie. Questo ci riempie di orgoglio ma ci dà anche una grande responsabilità". Il ct azzurro racconta: "Ne parlavamo anche con loro dello stato che stiamo attraversando adesso: in tutte le vittorie c'è un picco di emozioni fortissime subito quando si vince e poi c'è un down. Un po', dicono, come le donne quando partoriscono".

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"L'affetto è molto forte. Credo che sia dovuto alla vittoria, ma credo anche che queste ragazze abbiano qualcosa che trasmettono alla gente". Queste le parole di Julio Velasco, intervenuto alla premiazione degli atleti olimpici e paralimpici organizzata dalla Regione Emilia-Romagna. All'evento hanno preso parte i protagonisti dei Giochi di Parigi, che hanno visto l'Italia conquistare 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi. Un bottino di 40 medaglie dunque, tra cui l'oro indossato dall'Italvolley femminile al termine della finale contro gli Stati Uniti. Sono invece 71 i podi conquistati dalla spedizione paralimpica, che si è piazzata al 6º posto nel medagliere finale.  

Velasco: "Non romperanno più con l'oro che mancava"

Queste le parole del ct, che ha fatto il punto sul trionfo di Parigi e sulla nuova generazione di atleti italiani: "Io uso spesso l'esempio di Vasco Rossi: forse non è quello che canta meglio, è uno che ha fatto grandi canzoni, ma anche altri le hanno fatte, ma lui arriva alla gente come nessun altro. È quel mistero dell'arte, o dello sport. Queste ragazze hanno questo: arrivano alla gente e questo è molto bello. Finalmente non romperanno più con l'oro che manca, non se ne poteva più e spero che adesso non ricomincino coi maschi. Questo fa parte di un modo di vedere la vita che non ho mai condiviso, guardare quello che manca e non quello che c'è. Stamattina sentivo una signora alla radio che diceva: speriamo che rimettano la leva obbligatoria perché l'ottanta per cento dei ragazzi sono sbandati. Non so dove abbia visto la statistica questa signora, io so che dietro a questi ragazzi che vincono ce ne sono migliaia e migliaia che fanno sport, musica, lavorano, vanno all'estero. I giovani non sono come dicono gli adulti, o alcuni adulti che dicono: noi eravamo meglio di voi. Io ho grande ammirazione per i ragazzi", ha concluso Velasco.

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