Romanò: "La forza dell'Italia è l'energia del gruppo"

La Nazionale di De Giorgi di scena a Bari contro la Macedonia del Nord. Parla l'opposto azzurro: "Contro la Germania è mancato il gioco fluido, però ora arrivano partite in cui non si può sbagliare"
Romanò: "La forza dell'Italia è l'energia del gruppo"© ANSA

Si può essere sconfitti, ma bisogna saper risorgere. Così è stato per la Nazionale di Ferdinando De Giorgi nel passato. Alle 18, (diretta su Rai Due e Sky Sport Uno) gli azzurri affrontano la Macedonia del Nord a Bari, per gli ottavi di finale dell’Europeo. Una partita facile sulla carta, ma da interpretare bene, lasciandosi alle spalle le difficoltà incontrate con la Germania. Nel dna dell’Italia di De Giorgi c’è la capacità di metabolizzare una sconfitta e farla diventare una risorsa. Così fu lo scorso anno: il successo al Mondiale fu preceduto dalla delusione della mancata vittoria in Volley Nations League. Quest’anno il copione si è ripetuto e tutti sperano che sia di buon auspicio. Uno che ha sentito bruciare sulla pelle quelle sconfitte e che le ha trasformate in benzina è Yuri Romanò, l’opposto azzurro.

Romanò, quanto ci credeva in un successo in VNL 2023 e quanto grande è la delusione?

«Davvero tanta, eravamo tutti convinti. Non tanto per quello che è successo in semifinale con gli USA, perché è stata una partita a senso unico. Brucia la finale per il 3º posto. Volevamo una medaglia e invece abbiamo regalato, almeno in qualche passaggio, la partita al Giappone».

Come avete elaborato quella sconfitta?

«Prima abbiamo staccato, perché siamo andati in vacanza. Mi sono riposato e questo mi ha aiutato a ripartire. Poi ci siamo messi a lavorare a testa bassa a Cavalese. Dalle sconfitte si esce con il lavoro, concentrandoci su come dare di più».

Con la Germania avete faticato. Cosa è successo?

«Ci è mancato il gioco fl uido che di solito esprimiamo, è mancato un qualcosa a livello tecnico. Così abbiamo portato a casa la partita di carattere. Il fatto che i giochi fossero già fatti ci ha condizionati. Era difficile non pensarci. E per i tedeschi è stato un vantaggio. Hanno giocato liberi di testa e si vedeva. Però quella partita ci ha fornito tanti spunti interessanti».

Quali?

«È stato importante giocare una partita con Sbertoli in palleggio. Io in questa estate non avevo avuto ancora l’occasione di giocarci insieme. Poi è stato importante per i più giovani che sono entrati e sono stati utili. Siamo un gruppo completo, con tante opzioni. Questo è la nostra forza».

Ora c’è la Macedonia del Nord. Come arrivate a questo appuntamento?

«La squadra è pronta. Siamo carichi e veniamo da un bel girone. La partita con la Serbia è quella in cui abbiamo mostrato quello che sappiamo fare. Ora però non si può sbagliare e faremo di conseguenza. Non conosciamo molto i nostri avversari e non abbasseremo la guardia».

Francia o Polonia, chi teme di più?

«Sul nostro cammino incombe la Francia che raramente sbaglia un match. Ma la Polonia è davvero completa».

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