TORINO - Non un allarme ma un segnale. Ieri sera l’Italia di ct Ferdinando De Giorgi ha vinto con la Germania con un 3-2 di lotta e di sofferenza. È stata dura e in alcuni frangenti il servizio dei tedeschi ha mandato in corto circuito molti punti fermi del gioco degli azzurri. Il contesto, a dire il vero, era il più difficile. L’Italia era già certa del primo posto nel girone, nel pomeriggio la Polonia aveva vinto il suo raggruppamento (quindi non ci sarà Italia-Polonia prima della eventuale finale), poi durante il match è arrivata la certezza che sabato troveremo la Macedonia del Nord agli ottavi, a Bari. Quindi una partita difficile da approcciare per una squadra che guarda avanti. Lo ha raccontato anche il centrale Gianluca Galassi: «E’ stata una bella partita combattuta, quelle belle da giocare, noi abbiamo mancato un pò nell'approccio alla partita ma abbiamo tante cose che possiamo portarci a Bari. La Germania ha giocato bene, ha spinto in battuta e anche le seconde linee hanno fatto un'ottima gara. Siamo stati bravi a recuperare in alcuni frangenti e a vincere. La vittoria fa sempre bene. Dobbiamo imparare a soffrire, se riusciamo a isolarci in queste situazioni potremo toglierci belle soddisfazioni».
LA STRADA
I tedeschi hanno dimostrato che nel volley maschile le distanze sono meno marcate, rispetto al femminile, e basta poco per spostare gli equilibri. Con l’arma della battuta si sono aperti il campo e l’Italia è mancato un po’ nel rispondere con la ricezione. A questo livello la difesa è concentrazione e dedizione, spirito di sacrificio assoluto. Ieri sera la testa degli azzurri non era su questa lunghezza d’onda. E gli effetti si sono visti. Il giorno dopo è giusto collocare nella giusta luce quanto è avvenuto ieri, soprattutto perché potremmo ritrovare sulla nostra strada la Germania. Ieri sera l’Europeo ha mandato agli azzurri un segnale, un messaggio chiaro e forte su come saranno le prossime partite, Per questo il ct azzurro chiede di giocare al massimo tutte le partite. Perché tutti proveranno a dare il massimo contro l’Italia.