Grandi ambizioni azzurre. L’Italia apre questa sera l’Europeo di casa, giocando all’Arena di Verona contro la Romania, una partita vetrina della sua Nazionale e del Paese intero. Le azzurre saranno in campo alle 20, diretta Rai Tre e Sky Sport Summer. Ma il cammino che ha intrapreso, con coerenza e idee chiare, il commissario tecnico Davide Mazzanti, è un sentiero che porta oltre la rassegna continentale e il possibile, molto possibile, bis dopo il successo del 2021. La destinazione reale è Parigi 2024 perché forse quello che avvenne a Tokyo deve avere lasciato un sapore amaro, di fiele, in un uomo votato a costruire squadre che si divertono e che divertono. La squadra che vedremo in campo è in parte rivoluzionata e questo ha scosso un po’ gli animi. Sono uscite alcune giocatrici che sono state punti fermi del suo ciclo (Monica De Gennaro, Cristina Chirichella e Caterina Bosetti). Restano Myriam Sylla, Alessia Orro, Anna Danesi e Paola Egonu. Con loro un gruppo di giocatrici giovani o meno giovani accomunate, nella visione di Mazzanti, da una forte motivazione a stare insieme e dare quel qualcosa in più del 100% che serve, oggi, per primeggiare in una pallavolo femminile cresciuta di livello.
Mazzanti come De Giorgi
E forse sta qui il punto che non era stato colto quando il tecnico azzurro presentò la stagione azzurra a maggio. Disse che voleva imitare Fefè De Giorgi. Si pensò ai successi, ed invece Mazzanti parlava di metodo. Fuori chi aveva alimentato qualche polemica e qualche tensione di troppo. Via libera alle giovani come Loveth Omoruyi e ad atlete che hanno frequentato in passato la Nazionale senza però approdare ai grandi appuntamenti, come Alice Degradi, che hanno dimostrato di avere voglia di stare nel progetto, con la fame di chi sa di avere tra le mani la grande occasione. Ci sono anche, per citarne altre, Francesca Bosio, Elena Pietrini, Eleonora Fersino e Beatrice Parrochiale. E poi è arrivato in extremis un gioiello, come Ekaterina Antropova, che rende ancora più pesante la potenza dello squadrone azzurro in attacco. Queste le premesse. La promessa fatta a questo gruppo è quella di approdare a Parigi, tra un anno, dopo aver costruito un gruppo solido e solidale che affronti la diffi cile sfi - da del torneo olimpico come un corpo unico. In questo ottica l’Europeo per il commissario tecnico è diventato un’occasione ghiotta per plasmare una squadra che sia veramente sua e che lo porti là dove altre non sono riuscite.
Il cammino delle azzurre
Le azzurre giocheranno tutti gli incontri della Pool B in Italia e avranno l’opportunità di crescere gradualmente in un girone abbordabile. Poi ottavi e quarti sempre in Italia per completare la carburazione. L’idea di Mazzanti è quella di una squadra votata all’attacco che sappia interpretare il gioco a grande velocità. Le interpreti non gli mancano. A partire da Paola Egonu. Con lei un gruppo di schiacciatrici di livello asoluto. Myriam Sylla è la solita trascinatrice, Elena Pietrini è in crescita. A queste si aggiunge Antropova che sarà spostata in posto 4 per garantire la convivenza con Egonu. Il problema potrebbe essere la ricezione. Sylla e Pietrini hanno fatto un passo avanti in questo fondamentale, Antropova dovrà fare lo stesso percorso per avere un posto in questo sestetto. Al centro Mazzanti si affiderà alla coppia Danesi-Lubian, coppia di grande affi dabilità. Federica Squarcini entrerà per sfruttare il suo servizio. Nella pallavolo moderna battuta e velocità in attacco fanno la differenza ed è qui che Mazzanti vuole fare la sua rivoluzione. Una rivoluzione che lo porti a Parigi. Con questo gruppo e con una medaglia al collo.