TORINO - La FIVB ha approvato il calendario internazionale per il quadriennio olimpico 2025-2028, introducendo la grande novità che il Campionato Mondiale si disputerà ogni 2 anni. Quindi FIVB raddoppia ma al tempo stesso dimezza la rassegna iridata che perde la sacralità che importava la cadenza quadriennale e il percorso di selezione che portava alla fase finale. Stabilita anche la nuova formula della rassegna iridata, alla quale prenderanno parte 32 squadre, le quali nella prima fase saranno suddivise in 8 pool con 4 nazionali ciascuna), mentre alla seconda fase si qualificheranno le prime due di ogni girone (16 in totale), dando vita subito a ottavi di finale e a seguire quarti, semifinali e finali. La formula sarà identica sia per il torneo femminile, che per quello maschile. Questi i criteri di qualificazione ai Campionati del Mondo: 1 paese organizzatore, 1 i campioni iridati in carica, 15 le tre migliori classificate di ogni torneo continentale, 15 attraverso il ranking mondiale preso in considerazione alla fine dell’anno che precede il Mondiale. Niente più tornei di qualificazione olimpica. Le novità interesseranno il nuovo sistema di qualificazione olimpica per i Giochi di Los Angeles 2028. Oltre agli Stati Uniti (paese organizzatore), si qualificheranno le 5 vincitrici dei Campionati continentali, le 3 migliori classificate del Mondiale 2027 e infine le 3 migliori formazioni del world ranking non ancora qualificate.
IL RISPETTO
Un Mondiale con 32 squadre con la formula immaginata dalla FIVB sarà un Mondiale fortemente svuotato di contenuti perché si caricherà di squadre con tasso tecnico basso e con tanti palazzetti vuoti perché le partite avranno poco appeal. La strada intrapresa da FIVB è quella di occupare qualsiasi vuoto con format che siano spendibili per ottenere diritti televisivi. Si tratta di una logica a cui tutto il mondo della pallavolo, ma anche dello sport, non riesce a sottrarsi. Basti pensare alla volontà della Lega maschile italiana di portare la finale scudetto a sette gare. Il vero costo è la salute degli atleti,. Non è un caso che dal mondo del basket stia giungendo la richiesta di riportare la serie di finale a cinque gare. In una recente intervista il centrale della Nazionale italiana Simone Anzani ha dichiarato che c’è poco rispetto per gli atleti. Il Mondiale ogni due anni lo conferma e conferma che c’è poso rispetto anche per il pubblico, televisivo e non.