Paolini, Giochi non proibiti: l’orizzonte si tinge d’oro

Jasmine può puntare a vincere le Olimpiadi, anche in doppio con Errani. Nella crescita della tennista azzurra, ora numero 5 al mondo, ha avuto un ruolo determinante il coach Furlan
Paolini, Giochi non proibiti: l’orizzonte si tinge d’oro© EPA

Qualche giorno per ricaricare le batterie e digerire quel po’ di amaro in bocca che lascia essere arrivata così vicino alla conquista del suo primo titolo Slam, poi Jasmine Paolini si ritufferà nel lavoro quotidiano. Già, perché all’orizzonte si staglia uno dei grandi appuntamenti del 2024, le Olimpiadi di Parigi. Un evento al quale l’azzurra ha sempre dichiarato di tenere tantissimo e nel quale può ambire a mettersi al collo una medaglia, sia in singolare che in doppio. La 28enne di Bagni di Lucca arriverà infatti ai Giochi da n.5 della classifica mondiale (da domani il nuovo best ranking), posizione raggiunta fin qui solo da altre due italiane, ovvero Francesca Schiavone e Sara Errani, con cui fra l’altro la toscana disputerà la competizione a coppie, binomio giunto in finale sugli stessi campi del Roland Garros un mese fa dopo il trionfo a Roma. Insomma, come Jannik Sinner tra gli uomini, la finalista di Wimbledon e Parigi può puntare al podio, tenendo pure conto del fatto che in ambito femminile non saranno al via Sabalenka, Jabeur, Kasatkina, Keys, Samsonova, Azarenka e Kalinskaya.

Paolini stop and go: adesso punta l'oro olimpico

In una stagione fantastica, che l’ha vista prima conquistare il Wta 1000 di Dubai entrando tra le Top 15 e poi stupire tutti spingendosi fino all’ultimo atto nel Major parigino e pure in quello sull’erba londinese, così da ritagliarsi una nuova dimensione nel circuito e ipotecare la qualificazione per le Finals in rosa, recitare un ruolo da protagonista anche nella rassegna a cinque cerchi sarebbe il coronamento di questa ascesa travolgente. Un percorso in crescendo compiuto al fianco di Renzo Furlan, il coach che l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza in quanto ad applicazione, umiltà e professionalità, ingredienti che da giocatore lo hanno portato fino alla 19ª posizione Atp (il 15 aprile 1996, a 26 anni). In tempi in cui, per l'Italia, un ottavo Slam era una sorta di utopia, il veneto di Cimetta di Codognè riuscì a prendersi un quarto di finale al Roland Garros 1995, fermato solo da un Sergi Bruguera allora difficilmente scalfibile sul rosso. Qualità che Furlan ha saputo mettere in campo anche quando è diventato tecnico.

Il lavoro di Furlan

Forse non tutti sanno che Renzo si è occupato anche di Francesca Schiavone, quasi in forma anonima, mentre si stava preparando per vincere il Roland Garros 2010: fu proprio lui a cominciare la preparazione dell'anno magico della Leonessa, mettendo ordine nel tennis della milanese. Poi il progetto capolavoro con Paolini, che ha iniziato a seguire nel 2016 part time (aveva un incarico anche con la federazione serba) credendo in quello scricciolo dai piedi rapidi e dalle accelerazioni notevoli, per poi esserle accanto a tempo pieno da luglio 2020, dopo la pandemia da Covid-19. «Un tennista ha sempre i lavori in corso», ama ripetere Renzo, aggiungendo che «il mio compito è quello di preparare questa ragazza al meglio, senza fare stupidaggini» e ammettendo di aver chiesto consigli anche al suo mentore Riccardo Piatti. C’è la mano del 54enne coach negli evidenti progressi dell’azzurra al servizio e nei fondamentali, come nella maggior propensione verso rete. «Tutto quel che facciamo è condiviso: Jasmine ha un carattere solare e questo aiuta a produrre un tennis di grande qualità. Classifiche? Sinceramente parliamo pochissimo di numeri, molto più di obiettivi di prestazione e di come ottenerli».

Alle Olimpiadi in cerca della doppia rivincita

In tal senso c’è da giurare che nel preparare la missione Parigi 2024 Furlan farà tesoro della delusione patita nel 1996 quando alle Olimpiadi di Atlanta cedette nei quarti a Leander Paes, vedendo sfumare l’occasione storica di una medaglia (il bronzo andò all’indiano). Se Jasmine tornerà dalla capitale francese con una medaglia di metallo pregiato sarà una bella rivincita anche per lui, uno che incarna la parola esempio meglio di chiunque altro.

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