Manuel Bortuzzo, dal dramma alle Paralimpiadi: "Si chiude un cerchio"

Il nuotatore, tornato a gareggiare dopo un brutto incidente, ha svelato le sue emozioni prima dell'inizio dei Giochi di Parigi

Manuel Bortuzzo è pronto per le Paralimpiadi di Parigi. Il nuotatore paralimpico porta con sé una storia di coraggio, resilienza e passione per lo sport. Nato a Trieste e cresciuto a Roma, Bortuzzo era un promettente giovane nuotatore destinato a grandi successi in vasca, tanto da distinguersi nel mezzo fondo, come i 400 e i 1500 metri stile libero, e nel 2015 aveva stabilito il nuovo record italiano nei 3000 metri per la categoria ragazzi, battendo il precedente primato di Gregorio Paltrinieri (che di recente si è fratturato un gomito). Selezionato per il progetto “Road to Tokyo 2020” e allenatosi al Centro Federale di Ostia con grandi campioni olimpici, Bortuzzo si preparava per i campionati del mondo del 2019, quando il 3 febbraio di quell'anno la sua vita cambiò drammaticamente: colpito per errore in una sparatoria, subì una lesione midollare che lo costrinse su una sedia a rotelle.

Manuel Bortuzzo a Parigi 2024: "È la chiusura di un cerchio"

Nonostante questo tragico evento, Manuel Bortuzzo non si è arreso, piuttosto ha affrontato un lungo percorso di recupero fisico e mentale, dimostrando una forza d'animo straordinaria. Con la convocazione ai Giochi Paralimpici di Parigi, il nuotatore ha visto realizzarsi nuovamente il sogno di competere ad altissimo livello, dimostrando che la sua missione nello sport e nella vita non è affatto conclusa, ma ha solo preso una nuova direzione. "È la chiusura di un cerchio, lo sento. È una sensazione bella, qui percepisci di aver raggiunto l'apice. Essere qui mi dà quella serenità di dire di essere arrivato, ora non c'è nulla da perdere. Mi approccio a questo evento con serenità perché ho lavorato e sono soddisfatto di come l'ho fatto. Ho tanta voglia di fare, non vedo l'ora di gareggiare; è tutto molto bello e sono molto gasato", ha riferito all'Ansa. 

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Parigi 2024, le parole di Manuel Bortzzo

Dopo l'annuncio della sua partecipazione alle Paralimpiadi, Manuel ha condiviso un lungo post su Instagram, dove si legge: "Parigi 2024 un pensiero te lo devo.. anche se non è facile parlare di emozioni quando sono tante e non hanno una forma ben definita. Non riesco a non pensare a tutto il percorso fatto, mentale in primis, per desiderare di nuovo il raggiungimento di un sogno che ti è stato tolto. A quegli anni in cui un identità non ce l’avevo più e pensavo che la mia missione personale in questo mondo fosse giunta al capolinea". Ed ancora: "Invece questa convocazione va a tutte quelle volte che ho mentito a me stesso dove fingevo di allenarmi e fingevo di crederci “perché era giusto così”. Va a tutte quelle volte in cui a fine di un allenamento andato male mi dicevo “no io così non lo faccio”. Va a tutte quelle volte in cui sentirmi diverso mi faceva stare male, per poi accorgermi che è grazie al sogno che viviamo tutti con lo stesso cuore.
Non esiste un momento giusto o uno sbagliato esiste solo la volontà di dedicare anima tempo e cuore in qualcosa in cui solo se ci credi davvero puoi riuscire". Concludendo: "Perdere un sogno non è stato facile, riconquistarlo tanto meno. Niente è facile niente è regalato.. a volte, dopo di te, solo il tempo può rimettere le cose al proprio posto, nel mio caso lo ha appena fatto".

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Manuel Bortuzzo è pronto per le Paralimpiadi di Parigi. Il nuotatore paralimpico porta con sé una storia di coraggio, resilienza e passione per lo sport. Nato a Trieste e cresciuto a Roma, Bortuzzo era un promettente giovane nuotatore destinato a grandi successi in vasca, tanto da distinguersi nel mezzo fondo, come i 400 e i 1500 metri stile libero, e nel 2015 aveva stabilito il nuovo record italiano nei 3000 metri per la categoria ragazzi, battendo il precedente primato di Gregorio Paltrinieri (che di recente si è fratturato un gomito). Selezionato per il progetto “Road to Tokyo 2020” e allenatosi al Centro Federale di Ostia con grandi campioni olimpici, Bortuzzo si preparava per i campionati del mondo del 2019, quando il 3 febbraio di quell'anno la sua vita cambiò drammaticamente: colpito per errore in una sparatoria, subì una lesione midollare che lo costrinse su una sedia a rotelle.

Manuel Bortuzzo a Parigi 2024: "È la chiusura di un cerchio"

Nonostante questo tragico evento, Manuel Bortuzzo non si è arreso, piuttosto ha affrontato un lungo percorso di recupero fisico e mentale, dimostrando una forza d'animo straordinaria. Con la convocazione ai Giochi Paralimpici di Parigi, il nuotatore ha visto realizzarsi nuovamente il sogno di competere ad altissimo livello, dimostrando che la sua missione nello sport e nella vita non è affatto conclusa, ma ha solo preso una nuova direzione. "È la chiusura di un cerchio, lo sento. È una sensazione bella, qui percepisci di aver raggiunto l'apice. Essere qui mi dà quella serenità di dire di essere arrivato, ora non c'è nulla da perdere. Mi approccio a questo evento con serenità perché ho lavorato e sono soddisfatto di come l'ho fatto. Ho tanta voglia di fare, non vedo l'ora di gareggiare; è tutto molto bello e sono molto gasato", ha riferito all'Ansa. 

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