Olimpiadi, nuotatrici italiane piene di graffi dopo gara nella Senna: il motivo

Ginevra Taddeucci e Giulia Gabrielleschi hanno svelato un retroscena inedito della gara: i dettagli
Olimpiadi, nuotatrici italiane piene di graffi dopo gara nella Senna: il motivo

Ginevra Taddeucci e Giulia Gabrielleschi hanno affrontato una sfida emozionante nella gara di nuoto di fondo di 10 km alle Olimpiadi 2024, riportando graffi vistosi sulle braccia. Segni che sono il risultato di una strategia ben precisa, ovvero quella di nuotare rasente l'argine della Senna. Tale scelta però ha comportato lo sfregamento degli arti delle atlete contro i muretti e i cespugli di erbacce per evitare la forza della corrente. Una tattica che si è rivelata efficace: Taddeucci ha conquistato la medaglia di bronzo, mentre Gabrielleschi è arrivata sesta. "Se ti allargavi anche di 20 centimetri la sentivi bella forte. Anzi a ogni giro lo era sempre di più e in certi punti era impossibile pensare di procedere contro corrente. Anche trovare sempre la posizione giusta ai giri di boa era un'impresa perché tutte cercavano il passaggio corretto, migliore per non finire risucchiati cento metri più giù", hanno rivelato Taddeucci e Gabrielleschi. 

Taddeucci e Gabrielleschi, i graffi dopo la gara nella Senna

Giulia Gabrielleschi ha poi aggiunto: "Ho cercato di tenermi quanto più sotto possibile. All'inizio, durante il primo giro, era terribile perché avevamo il sole contro e non si vedeva niente". Le nuotatrici hanno scelto di non testare le acque della Senna nei giorni scorsi, a causa delle preoccupazioni per l'inquinamento e il rischio di infezioni virali. Hanno seguito una profilassi specifica per ridurre il rischio di contrarre malattie, sia prima che dopo la gara. Nonostante le difficoltà, Taddeucci ha riportato con ironia le raccomandazioni del loro allenatore, Stefano Rubaudo, che ha provato le acque per loro: "Che sapore aveva l'acqua? Non so, ci avevano detto che era insapore e inodore… ne abbiamo bevuta un po' e io qualche brontolio ce l'ho. Auguriamoci di stare bene". Preoccupazioni condivise anche da altri atleti, come la triatleta belga Vermeylen, che ha descritto con disgusto i liquidi ingeriti accidentalmente durante la gara

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