Miressi: “Punto al record italiano e a due podi nelle staffette”

Prima della partenza per le Olimpiadi: "Ho grandi aspettative. Al futuro penserò poi, ma vorrei tanto arrivare a Los Angeles"
Miressi: “Punto al record italiano e a due podi nelle staffette”© Bartoletti

Una torrida mattina di luglio, piazza Vittoria Emanuele II a Moncalieri. C’è un gigante che svetta con la T-shirt della Polizia. E poco dopo sarà il primo cittadino a ricevere “Il giglio d’argento” voluto dal sindaco Paolo Montagna e dal parroco Don Paolo Comba “per valorizzare le eccellenze che portano il nome di Moncalieri nel mondo”. Normale e dovuto se hai stabilito 4 primati italiani dei 100 stile libero in vasca lunga e hai già in casa due medaglie olimpiche in staffetta, 1 oro mondiale, 3 argenti (compreso quello all’ultima edizione nella gara individuale) e due bronzi ai mondiali e 3 ori, due agenti e 6 bronzi europei. Eppure Alessandro Miressi mantiene la sua umiltà e il basso profilo, nonostante i due metri d’altezza.

Miressi, quando parte per Parigi? E con quali sensazioni? «La partenza è il 24 luglio e il 27 luglio ci giocheremo già tutto con la 4x100 stile libero. Insomma, Giochi da tutto subito. Il 30 sarà la volta di batterie e semifinali sui 100 e il 31 la finale. Per ora le mie sensazioni sono buone. Ho già cominciato a scaricare da un settimana almeno. Cercheremo di arrivare nelle migliori condizioni possibili, perché quest’anno non si può sbagliare niente».

Lo dice perché a Tokyo sostenne di essere solo parzialmente contento nonostante l’argento nella 4x100 stile libero e il bronzo nella mista? «Ero contento perché uscito dalla mia prima Olimpiade con due medaglie, mi rendo conto non sia da tutti. Però sulla mia gara individuale proprio non ero soddisfatto, pensavo di poter dare di più. Ripensandoci un po’ di tempo dopo, mi sono sentito orgoglioso».

In questa stagione è partito lanciato, però. Argento mondiale compreso. «Sì, mi sono tolto il pensiero del limite per i Giochi già in novembre, ho continuato a lavorare in quel modo. E adesso dovrò sicuramente tornare in quello stato mentale»

Gli avversari pure, volano. E sono tanti: Pan Zhanle, Popovici, Guiliano, Dressel, Richards, Grousset per citarne alcuni. «Gli avversari quest’anno sono parecchio tosti e nelle ultime settimane sono andati in tanti molto forte. Siamo in 10-11 tra il 46”9 e il 47 e mezzo, una cosa mai vista prima sui 100 stile libero. In mezzo secondo ti giochi tutto e non si può sbagliare niente, fin dal mattino. Il mio obiettivo per il momento è scendere sotto il record italiano (47”45), poi quello che verrà, verrà. Se gli altri saranno più bravi non potrò farci nulla, ma ho aspettative alte. E sarei contento di una medaglia, fosse anche di bronzo».

La sua opinione sul caso Cina-doping? «Sinceramente, spero che faranno qualcosa, l’associazione mondiale antidoping con la federazione. Io non sono nessuno per dire se siano dopati o meno, mica faccio i controlli. Se l’avessero fatto, non sarebbe bello gareggiare con qualcuno che fatto uso di doping».

L’Italia dello sport è diventata fortissima nei grandi e globali sport individuali, ora fatica in quelli di squadra. Lavoro delle federazioni oppure anche cambio di mentalità dei giovani? «Secondo me un po’ tutte e due, però c’è anche un cambio nella mentalità tra i giovani. Io posso parlare del nuoto che a livello mediatico ha meno rilevanza rispetto ad altri sport. E noi cerchiamo di dare il meglio per farci un po’ notare. Da Tokyo in poi siamo migliorati tantissimo come squadra e lo dicono i risultati, siamo sempre stati competitivi su tutti i fronti. E spero che i nostri risultati portino più bambini a praticare il nuoto».

Veniamo alle aspettative per le staffette. «Puntiamo molto sulle due staffette che ai mondiali sono state tra i primi tre. Sarà tosto, saranno tutti super-mega agguerriti. Non so se faremo cambi al mattino. Ma siamo un gruppo unito, sappiamo cosa vogliamo: cioè la difesa delle nostre medaglie».

A 25 anni, pensa al futuro? «Adesso non ci penso proprio. Ma di sicuro non mi fermerò, a 25 anni. Non so se ce la farò fino a Los Angeles 2028, quando ne avrò 29. Ma ci proverò. Però adesso sono focalizzato sul presente, conta solo il momento».

Lei ha giocato un po’ a basket per diletto e anche a calcio. Tifoso juventino acceso? «No guardo le partite, ho visto che hanno fatto un paio di acquisti, ma non sono il tifoso che legge tutti i giorni e che si crea amori e odi. Spero che la Juve faccia un campionato migliore dell’anno scorso. La Nba invece l’ho seguita meno del calcio, di cui mi interessavo anche per il fantacalcio con gli amici, dove sono finito quarto. Ho guardato qualcosa su Instagram e TikTok per sapere chi avrebbe vinto l’anello».

Parigi, Giochi diversi da Tokyo in pandemia. Andrà a vedere qualche disciplina. Ci sono campioni che vorrebbe conoscere? «Se c’è la possibilità di andare a vedere qualcosa nei giorni senza gare lo farò. Ma molti sport sono fuori Parigi, il basket è a Lille. Voglio restare vicino al Villaggio, perché già per andare in piscina impiegheremo 40 minuti. Non ho invece qualcuno da conoscere, penso che si potrà interagire di più, non ci saranno i plexiglass a separarci. Ma non sono uno di quelli che al villaggio gira per farsi foto con campioni Nba o di tennis. La grande differenza sarà il pubblico, che creerà un ambiente diverso. E ci sarà tutta la mia famiglia. Arrivo con la testa libera, conscio di aver lavorato tanto».

Il suo rapporto con l’acqua. Continuo, simbiotico? Anche in mare? «Nuotare in mare no, arrivo a 100 metri, poi mi annoio. Insomma, nuoto tutto l’anno, al massimo al mare sto a mollo. Però in acqua mi sento bene, sono abituato vivere nell’elemento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...