Tamberi dopo la sconfitta: "La mia vittoria siete voi"

Si è conclusa la travagliata esperienza olimpica dell'atleta italiano, che si è congedato con i tanti tifosi che gli sono stati vicini
Tamberi dopo la sconfitta: "La mia vittoria siete voi"© Getty Images

"Voglio solo dirvi grazie.... Grazie a tutti voi perché state trasformando, con le vostre parole, in un'impresa quello che io vivo dentro di me come una delusione ed un enorme fallimento". Si apre così il messaggio di ringraziamento di Gianmarco Tamberi, che ha concluso la sua esperienza alle Olimpiadi di Parigi. Un'avventura a dir poco travagliata, dalla fede nunziale persa nella Senna durante la cerimonia di apertura fino ai problemi fisici che lo hanno condizionato in maniera determinante. "Grazie di essermi stati al fianco e per avermi sostenuto in una settimana fisicamente ma soprattutto mentalmente devastante".

Nonostante tutto, "Gimbo" riesce a ricavare l'aspetto positivo da questi difficili giorni: "Grazie perché seppur consapevole di uscirne sconfitto, ora che questa agonia è finalmente finita, una piccola vittoria riesco a vederla, e questa vittoria siete voi. L'infinità di persone che ieri ha creduto in me, nonostante tutto, mi commuove. Avrei voluto vincere anche solo per voi, per rendervi fieri di me come mai prima d'ora... Ma vi garantisco che in questo momento, leggervi e sentirvi comunque orgogliosi anche solo per averci provato, riempie una parte di questo grande vuoto che ora sento dentro. Grazie dal profondo del mio cuore a tutti voi!".

Tamberi, la moglie Chiara racconta cos'è successo

A raccontare quanto successo negli ultimi giorni è stata Chiara Bontempi, moglie di Tamberi, e lo ha fatto con un lungo post su Instagra: "In pochi sanno tutto quello che hai fatto per arrivare fino a qui, per arrivare a quella gara. Probabilmente solo noi o forse solamente tu. Fino a pochi giorni fa sembrava tutto andar bene e poi… Un problema dopo l’altro, come se il destino non volesse proprio farti scendere in quella pedana. Ieri… una giornata logorante, mi hai chiamata al mattino e non ci volevo credere. Calcolo renale la notte prima della finale olimpica. Le cose non hanno fatto altro che peggiorare e credimi mi sono davvero spaventata, tutto era passato in secondo piano, la mia unica priorità, la tua salute.

Finalmente dopo 8 ore, il dolore sembrava attenuarsi e passati tutti i controlli medici iniziavi a sentirti un po’ meglio, non aspettavi altro che il via libera da parte dei dottori. Riceviamo l’ok, non hai esitato un minuto… ti ho visto alzarti in piedi con ancora la flebo attaccata al braccio, volenteroso di uscire quanto prima da quell’ospedale. Completamente incredula, dopo 11 ore di agonia, mi hai guardata ed ho capito… Il tempo di tornare in hotel, preparare lo zaino e ti ho visto partire per il campo di riscaldamento. Spaventata si, preoccupata molto ma sapevo che nessuno ti avrebbe potuto fermare! Sei sceso in pedana nuovamente pronto a dare tutta l’anima per questo sport. Nessuno sarebbe nemmeno uscito da quella sala di ospedale ma tu, tu…. Tu hai una forza dentro che davvero non ho mai visto prima!".

E ora, si guarda avanti: "Ora, tutti i nostri piani, le nostre aspettative ed i nostri progetti sono cambiati e so che non sarà facile superare tutto questo. Ma te lo dico anche qui, mentre sei al mio fianco ancora addormentato. Sono estremamente orgogliosa di te! So che ti piace stupirmi e ti giuro amore mio che non avrei mai pensato che potessi fare tutto ciò! Tu sei il mio oro!".

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