Zaytsev: “La sabbia è un sogno grande. Voglio Los Angeles 2028”

L’opposto, ex Lube ha vinto, a 35 anni, il tricolore di beach in coppia con Lupo
Zaytsev: “La sabbia è un sogno grande. Voglio Los Angeles 2028”© LaPresse

TORINO - La sabbia per continuare a sognare. A Lignano Sabbiadoro, nel weekend passato, Ivan Zaytsev ha conquistato il titolo tricolore di Beach Volley in coppia con Daniele Lupo. Un successo fortemente voluto e arrivato al termine di due mesi e mezzo di duro lavoro, sotto la guida del tecnico Marco Solustri, per dimostrare che non era solo “un sogno” ma poteva diventare “un grande sogno”. Per aggiudicarsi il titolo nazionale a Daniele Lupo e Ivan Zaytsev è bastato il quarto posto di tappa. Le due medaglie d’argento a Rio 2016 non sono al 1º successo in carriera. Zaytsev lo vinse già nel 2008, mentre per Lupo si tratta del 5º scudetto. Ma lo scudetto di quest’anno ha, per entrambe, un sapore diverso perché apre l’orizzonte verso un nuovo percorso che porta dritto verso le olimpiadi di Los Anbgels 2028. Un “grande sogno” per chi sa sognare in grande.

Zaytsev, che cosa rappresenta per lei questo successo?
«È una bella soddisfazione, è stata premiata la nostra costanza di questa estate, abbiamo passato assieme due mesi e mezzo lavorando e sudando duramente ogni giorno. Devo dire che in questo Daniele è stato davvero fenomenale supportandomi e sopportandomi quotidianamente. Questo era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati quando abbiamo iniziato questo percorso, ora che lo abbiamo centrato ne siamo ben contenti. Per me non è stato facile tornare a lavorare con continuità sulla sabbia. Diversi anni fa fu più facile, il mio fisico supportava meglio certe situazioni, so che c’è tanta strada da fare, ma io ho ancora tanta voglia di faticare e la cosa mi sta piacendo parecchio».

All’inizio questa avventura era una scommessa o puntavate dritto al titolo?
«L’obiettivo era provarci e ci abbiamo messo più di quello che avevamo per riuscirci. Ci siamo riusciti ed è bellissimo, anche se so che per andare oltre dovremo fare altri passi avanti importanti. Ci vuole tempo per ritrovare confidenza con la sabbia, ma ci crediamo L’esperienza mi ha aiutato. Però ci sentiamo come dei ragazzi e stiamo bene fisicamente».

Com’è giocare in coppia con Daniele?
«Lo dico in tre parole: figo, bello e divertente. Lui è nato sulla sabbia, ha un’esperienza non comune. È diventato l’atleta italiano con il maggior numero di titoli nazionali vinti e credo che questo valga più di tante parole. Lui non si stanca, è indistruttibile. Non si fermerebbe mai e questo è bellissimo».

Oggi ha 35 anni, Los Angeles è nel 2028. Lei ci crede?
«Sono tanto carico e ho voglia di inseguire questo grande sogno. Per farlo bisogna lavorare tanto, fare tanti punteggi. Però sento dentro la voglia di faticare, di giocare e di lavorare sull’approccio mentale. Sento la voglia di stare sulla sabbia e rimanerci. Anche se quest’anno potrei fare ancora una stagione indoor. Sarebbe comunque l’ultima, poi vedo la sabbia davanti a me e un sogno. E devo un ringraziamento a Marco Solustri perché ha raccolto questa sfida con grande entusiasmo, anche se era in un momento di pausa e in questi due mesi e mezzo ha dato tutto per rendere possibile questo percorso».

Anche Daniele Lupo crede in questa coppia e nel suo orizzonte: «Voglio ringraziare Ivan che mi ha dato la possibilità di continuare a lavorare; un grazie anche a Solustri che con noi è sempre paziente. Il nostro sogno è quello di provare a fare qualcosa di incredibile».

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