Ceccon, la rivelazione: "Ecco perché ho dormito nel parco sull'erba"

Dopo le numerose polemiche riguardo le condizioni del Villaggio Olimpico è arrivato il chiarimento del campione di nuoto

L'immagine di Thomas Ceccon addormentato sul prato in un parco durante le Olimpiadi di Parigi 2024 ha sollevato numerose polemiche riguardo le condizioni del Villaggio Olimpico. Il nuotatore, che ha conquistato l'oro nei 100 metri dorso e il bronzo nella staffetta 4x100 metri stile libero, ha spiegato il motivo del suo pisolino sull'erba ai microfoni di Eurosport:  "È meno scomodo, sicuramente", poi il 23enne ha aggiunto: "È un po' difficile dormire nei letti. Sono un po' duri, un po' stretti e un po' piccoli". Gli organizzatori di Parigi hanno optato per scelte più green, offrendo così letti di cartone, ma anche non fornendo di aria condizionata gli alloggi degli atleti. Decisione che ha sollevato non poche polemiche. 

Olimpiadi, senza aria condizionata e gare nella Senna: i pericoli per la salute

Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma, ha sottolineato l'importanza dell'aria condizionata per la salute e le prestazioni degli atleti, definendola una necessità in tempi di cambiamento climatico e ondate di calore. Ricciardi ha criticato duramente gli organizzatori per non aver previsto un impianto di condizionamento, evidenziando come la Francia avrebbe dovuto imparare dall'ondata di calore del 2003, che causò molte vittime. Ad aggiungersi al coro di critiche anche l'infettivologo Matteo Bassetti, definendo l'immagine di Ceccon addormentato nel parco "triste" e una pessima pubblicità per le Olimpiadi. Ha osservato che molti atleti si sono lamentati delle condizioni del Villaggio Olimpico, inclusi problemi con i trasporti, il caldo e il cibo inadeguato. Bassetti ha inoltre criticato la decisione di far gareggiare gli atleti nelle acque inquinate della Senna, mettendo in dubbio la sicurezza e l'adeguatezza delle scelte organizzative: "Credo che l'errore più grave sia stato aver permesso agli atleti di nuotare nelle acque inquinate della Senna. Mi stupisco sempre di più di come sia stato possibile, di come si sia potuto in questi anni (di preparazione ai Giochi di Parigi, ndr) non aver pensato di far nuotare questi atleti da qualche altra parte, in un luogo più sicuro".

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