Carini-Khelif, caso infinito! Fpi contro Iba: "Non accettiamo i vostri soldi"

Non accennano a placarsi le polemiche sull'incontro di boxe alle Olimpiadi tra l'italiana e l'algerina: gli ultimi sviluppi
Carini-Khelif, caso infinito! Fpi contro Iba: "Non accettiamo i vostri soldi"

L'Iba, 'International Boxing Association', ente che gestisce il pugilato Elite (ex dilettantistico) ma non quello delle Olimpiadi, ha deciso di pagare ad Angela Carini il premio stabilito prima dei Giochi per coloro che conquistano l'oro a Parigi 2024. In una nota l'ente spiega che, per decisione del presidente Umar Kremlev, Carini verrà premiata "come se fosse diventata campionessa olimpica". Il premio consiste in 100mila dollari (netti), di cui 50mila all'azzurra, 25mila al suo allenatore e 25mila alla federazione di appartenenza e quindi alla federazione pugilistica italiana (Fpi), che però di recente ha lasciato l'Iba per confluire in un nuovo ente, 'World Boxing'. "Non riuscivo a guardarla mentre piangeva - le parole di Kremlev riferite a Carini -, e non posso rimanere indifferente a una situazione del genere. Non capisco perché uccidano il pugilato femminile. Per mantenere le condizioni di sicurezza, dovrebbero competere solo le atlete elegibili".

Il caso Khelif-Carini, cosa è successo

L'annuncio dell'Iba

L'Iba ha annunciato che tutelerà, senza spiegare come, anche l'uzbeka Sitora Turdibekova, che ieri ha regolarmente combattuto e perso ai punti contro l'altra boxeur iperandrogina, la taiwanese Lin Yu Ting. Così come 'World Athletics', anche l'Iba prima delle Olimpiadi aveva annunciato che avrebbe distribuito dei premi in denaro ai medagliati olimpici. La differenza con la federazione mondiale dell'atletica è che questa premierà solo gli ori, mentre quella pugilistica darà soldi anche a chi prende l'argento (50mila dollari, di cui 25 mila all'atleta e il resto a coach e federazione nazionale) e il bronzo (25mila, di cui 12,5 all'atleta e il resto da distribuire). Nel caso di Angela Carini, come detto, è stato stabilito di premiare lei, il suo allenatore e la Fpi, come se avesse vinto l'oro. Ma quale è stata la reazione della pugile italiana e della federazione.

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La decisione di Carini e della Fpi

La federazione pugilistica italiana (Fpi) non accetterà alcun premio in denaro proveniente dall'Iba. Lo afferma in una nota la Fpi stessa dopo la decisione dell'ente internazionale, e del suo presidente Umar Kremlev, di erogare ad Angela Carini il premio in denaro fissato per l'oro olimpico, che è di 50mila dollari per l'atleta e di 25mila a testa per l'allenatore e per la federazione di appartenenza. "Relativamente all'offerta economica avanzata dal Presidente Iba Umar Kremlev a favore della Fpi - è scritto in un comunicato -, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce riguardo l'ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro". Nella nota non si fa menzione della Carini, ma dalla federazione fanno sapere che nemmeno l'atleta accetterà il denaro dell'Iba.

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La posizione di Bach

Doveva essere una conferenza stampa di bilancio di metà Olimpiade ma si è trasformata nell'ennesimo dibattito sui casi di Imane Khelif e Lin Yu-Ting, le due pugili squalificate dall'Iba ai Mondiali dell'anno scorso e ammesse invece ai Giochi di Parigi. Ma il Cio, stavolta rappresentato dal presidente Thomas Bach, resta fermo sulla sua posizione: in realtà non c'è alcuna questione perché le due atlete sono donne e hanno meritato sul ring di essere in Francia. "Concludere la controversia dipende da voi media - ha subito esordito il numero uno del Comitato Olimpico nel briefing al Main Press Center di Parigi - Abbiamo due atlete che sono nate come donne, sono cresciute come donne, che per molti anni hanno partecipato alle competizioni come donne. Non c'è mai stato alcun dubbio su di loro e sul loro genere femminile. Alcune persone vogliono appropriarsi della definizione di donna. Se ci mostreranno qualche prova scientifica la prenderemo in considerazione ma non parteciperemo a dibattiti politici, vengono alimentati discorsi di odio e di abuso e non è accettabile".

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"Il Cio ha norme su basi scientifiche"

Già nei giorni scorsi il Cio aveva sottolineato di non considerare attendibili i test che nel marzo 2023, durante i Mondiali di Nuova Delhi, avevano portato alle squalifiche delle due atlete, la Khelif per un elevato livello di testosterone mentre nel caso della taiwanese si era addirittura parlato di gender test non superato. "Non stiamo parlando di transgender, ma di donne che partecipano a una competizione femminile. Il quadro normativo del Cio è su basi scientifiche ed è quello che viene applicato e condiviso con le altre Federazioni. E' un approccio che si basa sulla scienza e dopo ampie consultazioni con le parti interessate. Sono donne che partecipano a una competizione femminile e chiedo a ciascuno di rispettarle in quanto donne e in quanto essere umani. Non si può arrivare a una decisione facendo un sondaggio sui social e chiedere "pensate che sia una donna oppure no?". Tutti pensano di aver diritto ad avere un'opinione ma questi discorsi di odio sono inaccettabili".

La critica all'Iba e l'elogio a Carlini

Sulla proposta dell'Iba nei confronti della Carini: "Questo la dice lunga sulla credibilità dei responsabili dell'Iba, basta vedere i loro commenti sul Cio e sulla Francia. Non vogliamo dare loro alcuna attenzione", taglia corto Mark Adams, portavoce del Cio, mentre Bach, auspicando che il pugilato ritorni sulla retta via in vista di Los Angeles ("ci sarò solo se avremo un partner affidabile. Le Federazioni nazionali devono fare una scelta, se vogliono che i loro atleti vincano delle medaglie ai Giochi, devono fondare una nuova Federazione internazionale"), elogia le parole di Angela Carini verso la rivale. "Ha detto che queste controversie l'hanno resa triste e si è detta dispiaciuta per la sua avversaria che è qui per combattere. Si è detta pronta ad abbracciarla: questo è lo spirito olimpico", la applaude il presidente del Cio, ricordando fra l'altro che proprio la pugile algerina "era stata invitata dalla Federazione italiana ad allenarsi in Italia con le altre atlete azzurre e non c'era stato alcun problema. E' deplorevole quello che sta succedendo, Imane ha dovuto chiarire più volte che rappresenta i diritti delle donne nel suo Paese ed è la boxe che le ha consentito di esprimersi e di acquisire la fiducia in se stessa per poterlo fare. E' anche ambasciatrice Unicef nel suo Paese", sottolinea ancora Bach, sperando di chiudere una volta per tutte il caso.

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L'Iba, 'International Boxing Association', ente che gestisce il pugilato Elite (ex dilettantistico) ma non quello delle Olimpiadi, ha deciso di pagare ad Angela Carini il premio stabilito prima dei Giochi per coloro che conquistano l'oro a Parigi 2024. In una nota l'ente spiega che, per decisione del presidente Umar Kremlev, Carini verrà premiata "come se fosse diventata campionessa olimpica". Il premio consiste in 100mila dollari (netti), di cui 50mila all'azzurra, 25mila al suo allenatore e 25mila alla federazione di appartenenza e quindi alla federazione pugilistica italiana (Fpi), che però di recente ha lasciato l'Iba per confluire in un nuovo ente, 'World Boxing'. "Non riuscivo a guardarla mentre piangeva - le parole di Kremlev riferite a Carini -, e non posso rimanere indifferente a una situazione del genere. Non capisco perché uccidano il pugilato femminile. Per mantenere le condizioni di sicurezza, dovrebbero competere solo le atlete elegibili".

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L'annuncio dell'Iba

L'Iba ha annunciato che tutelerà, senza spiegare come, anche l'uzbeka Sitora Turdibekova, che ieri ha regolarmente combattuto e perso ai punti contro l'altra boxeur iperandrogina, la taiwanese Lin Yu Ting. Così come 'World Athletics', anche l'Iba prima delle Olimpiadi aveva annunciato che avrebbe distribuito dei premi in denaro ai medagliati olimpici. La differenza con la federazione mondiale dell'atletica è che questa premierà solo gli ori, mentre quella pugilistica darà soldi anche a chi prende l'argento (50mila dollari, di cui 25 mila all'atleta e il resto a coach e federazione nazionale) e il bronzo (25mila, di cui 12,5 all'atleta e il resto da distribuire). Nel caso di Angela Carini, come detto, è stato stabilito di premiare lei, il suo allenatore e la Fpi, come se avesse vinto l'oro. Ma quale è stata la reazione della pugile italiana e della federazione.

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