Senna, i parigini e la figura di... batterio alle Olimpiadi

Ripulire il fiume non era solamente un vezzo olimpico, ma un’operazione ecologica con finalità giuste e interessanti che andavano oltre i Giochi di Parigi 2024...

PARIGI (FRANCIA) - Il batterio “E. coli” è un batterio che vive nella parte inferiore dell’intestino e viene espulso con le feci. Che tipo di figura stanno facendo i francesi, dunque, è abbastanza chiaro. Perché nella Senna ci sono troppi E. coli in circolazione e chi deve fare nuoto in acque libere non può allenarsi e, fino all’ultimo, potrebbe vedersi cambiato il campo di gara. Ora, se considerate che i francesi, per pulire la Senna e renderla balneabile per ospitare le gare olimpiche, hanno speso 1 miliardo e mezzo di euro, la portata della figura di... E. coli è poderosa. Anche perché, a parte gli scherzi, ripulire il fiume non era solamente un vezzo olimpico, ma un’operazione ecologica con finalità giuste e interessanti che andavano oltre i Giochi. Forse era un po’ troppo ambiziosa. E, appunto, costosa, per cui subito diventata facile bersaglio dei cittadini più scontenti che si sono scatenati con la protesta “Je Chie Dans La Seine” (letteralmente "faccio la cacca nella Senna"), così, giusto per rimanere in tema.

La pazienza finita di Paltrinieri e Macchi argento tra le polemiche

Greg Paltrinieri (così come tutti quelli che nel fiume dovrebbero gareggiare, cioè anche triatlete e triatleti) sta perdendo la pazienza e ha tutte le ragioni del mondo, perché non è serio vietargli di allenarsi e/o decidere dove svolgere la gara solo all’ultimo minuto. Non è parso serio nemmeno l’arbitraggio della finale di fioretto maschile, persa da Filippo Macchi contro Cheung (Hong Kong) per una serie di controverse decisioni e non decisioni prese davanti al monitor. Per due volte, il giudice è andato a rivedere quanto accaduto e non ha preso una decisione, poi ha scippato a Macchi l’ultima stoccata assegnandola misteriosamente a Cheung. Che nella scherma neppure con l’ausilio dell’elettronica non si riesca a dirimere un dubbio (e per due volte consecutive) è davvero sorprendente. Che negli ultimi due giorni ci stia andando sempre male quando c’è un dubbio è amaro. Ma forse questi sono ragionamenti tossicamente calcistici. Certo che gli sport con una così ampia discrezionalità degli arbitri rischiano di lasciare il pubblico meno esperto un po’ così, con l’espressione un po’ così del ct Stefano Cerioni e quei baffoni all’ingiù che la amplificano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...