“Voglio una squadra col coltello tra i denti. Fabbri non ha rivali”

Il dt La Torre cauto sulle possibilità degli azzurri, però si punta in alto: “Il presidente Mei prevede 7/8 medaglie? Il suo ottimismo è contagioso e ci ha sempre portato fortuna. Spero sia così”
“Voglio una squadra col coltello tra i denti. Fabbri non ha rivali”© Getty Images for European Athletics

Dal 2 ottobre 2108, da quando è divenuto dt della nazionale italiana Antonio La Torre è riuscito a cambiare il volto dell’atletica azzurra, da comprimaria, con delle punte eccelse, a un team capace di mietere successi in quasi tutte le specialità. Mentre stava partendo per Roma, per seguire gli allenamenti della staffetta 4x100 a Paolo Rosi, sotto la guida del prof. Filippo Di Mulo, il timoniere lombardo, forse per la prima volta è parso criptico, nervoso, preoccupato. La tensione prima dei Giochi è a livello di guardia. 

Prof, vogliamo fare una previsione di cosa accadrà a Parigi. In soldoni, parliamo di quante potrebbero essere le nostre medaglie? 
«Non manca pochissimo all’inizio delle gare di atletica, potrebbe ancora succedere di tutto, apriremo con le due gare di marcia (km 20) il 1º agosto. Non voglio parlare di ori, argenti o bronzi, preferisco parlare di atleti azzurri che saranno in campo a Parigi con un alto tasso di competitività. Posso partire da qui». 
 
Faccia i nomi. 
«Li elenco in ordine sparso e non d’importanza. Gimbo Tamberi, Leonardo Fabbri, Alessandro Simonelli, Marcell Jacobs, la staffetta veloce maschile, Mattia Furlani, Larissa Iapichino, Yeman Crippa, Andy Diaz, Antonella Palmisano, Massimo Stano, Francesco Fortunato, Chitru Ali, Nadia Battocletti, Alessandro Sibilio, Sara Fantini e la staffetta mista della marcia, che verrà decisa dopo la disputa della 20 km. Con questi atleti abbiamo la possibilità di arrivare da 15 a 18 finalisti, un obiettivo molto ambizioso, specie se si considera che a Tokyo in finale ci andammo con 10 atleti». 
 
Non vogliamo andare nel dettaglio? 
«Sulla a staffetta 4x100 maschile nutro molte speranze, il tecnico Filippo Di Mulo ci è invidiato da tutti. Su di lui la mia fiducia è del 200%. 
Nel peso possiamo contare su di un Leo Fabbri reduce da ben undici successi consecutivi. In questo momento l’allievo di Paolo Dal Soglio non ha avversari in Europa, attenzione però ai giganti made in Usa Ryan Crouser e Joe Kovacs, difficilmente falliscono l’appuntamento. Per arrivare all’oro penso si debba lanciare oltre 23 metri». 
 
Nel salto in alto? 
«Tamberi ha fatto una sola gara, ha dentro di sé, una forza di volontà incredibile, anche in questo caso l’oro lo vedo a 2,37. Proseguo. Alessandro Sibilio lo abbiamo preservato, si sta allenando senza problemi. Punto molto su Yeman Crippa in maratona, il percorso gli si addice, si sta allenando bene, punterà a rimanere tra i migliori in gara, arrivasse nei primi otto, sarebbe come vincere una medaglia. Lo stesso discorso vale per Nadia Battocletti». 
 
Alla chiusura degli Europei di Roma disse: ricordatevi che le Olimpiadi sono un altro sport. 
«Le ventiquattro medaglie conquistate all’Olimpico, sono un’altra cosa, non paragonabile a quanto vedremo allo Stade de France. Abbiamo visto tutti le gare di Diamond League e i trials Usa». Un chiaro riferimento ai nostri sprinter, Marcell Jacobs su tutti. «A Parigi voglio vedere una squadra lottare con il coltello tra i denti». 
 
Il presidente Stefano Mei ha parlato di 7/8 medaglie.  
«Il suo ottimismo è contagioso e ci ha sempre portato fortuna. Non mi offendo qualora azzeccasse la previsione». 
 
Quando partirà per Parigi?  
«Il 29 luglio. Vivrò con gli atleti al Viaggio Olimpico a due passi dallo Stade de France a Saint Denis».  
Ad ogni buon conto l’atletica italiana non è stata mai così in salute, nonostante in DT voli molto basso.

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