L’Italia migliore è anche da record

Consegnati i Tricolori agli alfieri Gianmarco Tamberi, Arianna Errigo, Ambra Sabatini e Luca Mazzone
L’Italia migliore è anche da record© ANSA

Sorrisi, emozioni vive, lacrime commosse, orgoglio azzurro, anzi blù Armani alla Cerimonia della consegna dei tricolori agli alfieri di Olimpiadi e Paralimpiadi. E parole cosi cariche di significati che inducono a ripetere per l’ennesima volta che sì, questa è la meglio gioventù, questa è l’Italia migliore. E secondo il comune pensiero espresso dal presidente del Coni Giovanni Malagò, anche la più forte di sempre se davvero può battere lo strepitoso record di medaglie raccolto a Tokyo, ovverosia 40 (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi): «A Parigi non solo vogliamo ma anche possiamo battere il record di Tokyo. Dobbiamo completare la delegazione, siamo nelle condizioni di essere ottimisti. Vogliamo restare saldamente nella top 10 mondiale. Proveremo ad essere la prima nazione europea come numero di medaglie, come fatto a Tokyo e in questi ultimi anni tra Mondiali, Europei e Coppe del Mondo. Ma tutto parte da qui, viviamo con orgoglio la sua vicinanza, Presidente. Sapere che il 25 luglio sarà al Villaggio Olimpico e il 26 inaugurerà Casa Italia è un orgoglio».

Le parole di Mattarella e Abodi

Del resto è scritto anche sul bus blu che porta la nutrita selezione di atleti nei giardini del Quirinale: «Insieme Incredibili». Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ormai da tempo adottato gli sportivi, ieri si è anche sottoposto ai selfie con gli atleti, ha stretto tutte le mani sempre con un sorriso non di prammatica. E lo ha ricordato ad esempio per l’atletica: «Ho infranto il protocollo presentandomi per una seconda volta. Ma vi assicuro che ne è valsa la pena». E a fianco del Ministro dello sport Abodi, dopo i discorsi emozionati e commossi ha fatto il suo augurio con considerazioni importanti: «L’Onu ha chiesto una tregua per i Giochi: non so se avverrà per l’ottusità di chi vuole la guerra, ma il messaggio che lancerete è di amicizia, convivenza e collaborazione». Prima aveva riservato un pensiero per ognuno dei 4 protagonisti.

Sui quattro protagonisti

Mamma Errigo che si era commossa pensando alle fatiche e alle gioie dell’impegno materno e di atleta, Gimbo Tamberi in versione istituzionale, ma sempre di cuore, Ambra Sabatini e il decano Luca Mazzone. Soprattutto ha posto l’accento sui valori espressi dai campioni del nostro sport: «Per me è il terzo incontro in preparazione ai Giochi Olimpici e Paralimpici estivi. Questa cerimonia non è mai ripetitiva, è sempre totalmente nuova, perché nuovi sono gli eventi, le condizioni, l’impegno irripetibile di atlete e atleti. Ad Arianna Errigo desidero fare i complimenti per questa capacità eccellente di far fronte a due impegni, di mamma e di campionessa. È una dimostrazione straordinaria. A Gianmarco Tamberi dico che più penso alla serata del trionfo europeo, più nutro il dubbio che abbia volutamente messo in campo un thriller degno di Hitchcock. Come Larissa Iapichino conquistando con l’ultimo salto l’argento. A Luca Mazzone dico che lo considero un emblema di come si mettono insieme aspetti apparentemente distanti come nuoto e ciclismo. Ambra Sabatini la definisco atleta dell’entusiasmo. Andrete a Parigi e coinvolgerete i nostri concittadini, me compreso. Tanti ragazzi e ragazze, ma anche adulti, saranno sollecitati a dedicarsi alla pratica sportiva. È un risultato affascinante. Emergono discipline che nel resto dell’anno non trovano molta visibilità ma offrono disponibilità alla varietà... A Parigi impiegherete tutto il vostro impegno con lealtà e rispetto per gli avversari. Sarà una prima vittoria. Il vostro comportamento onorerà l’Italia».

Pancalli: "Parigi è molto importante"

E il presidente del Comitato paralimpico Andrea Pancalli aveva già ricordato che, «Parigi è molto importante: sarà l’occasione per ribadire l’importanza dello sport e il valore delle differenze e delle diversità affinché questo Paese comprenda sempre più e sempre meglio quanto la diversità sia importante. La felicità è una condizione dell’anima che dobbiamo alimentare. Lo sport ne è un motore straordinario. Gli abbracci di Tamberi rappresentano il nostro Paese e le emozioni che genera lo sport. Dopo Tokyo, i Giochi tornano a prevedere l’abbraccio». Del resto gli alfieri scelti sono essere umani straordinari.

L'emozione di Errigo, Tamberi, Mazzone e Sabatini

Arianna Errigo si commuove ripetutamente parlando della maternità che l’ha resa «un’atleta più matura e una mamma migliore... La stanchezza è senza fine, ma ti devi allenare, perché le responsabilità si moltiplicano». Gimbo Tamberi: «Siamo ambasciatori di valori, esseri umani che fanno di tutto per portare in alto il nome dell’Italia nel mondo e rendere... Sogno di portare con Arianna la bandiera della nazione più unita al mondo. Ricorderò questa giornata per tutta la vita. E ringrazio mia moglie per questi 15 anni. Le persone con cui stati ti rendono migliore». Mazzone ha ricordato di essere il decano: «Dopo quasi un quarto di secolo di competizioni lo sport continua ad emozionarmi. Mai avrei pensato di provare questa grandissima emozione come alfiere dei Giochi, segno che lo sport è davvero, nei fatti e non solo nelle righe scritte sulla Costituzione, una grande risorsa per il Paese, un investimento per il futuro dei cittadini». E Ambra Sabatini: «Emozione, fierezza, quel brivido che attraversa la schiena quando capisci che sarai tu a camminare in testa al gruppo sostenendo tra le mani la bandiera che ci rappresenta. Dall’altro, la convinzione, la volontà, quella spinta interiore che mi ha permesso di sognare in grande nello sport così come nella vita». È l’Italia migliore. E attraverso gli alfieri chiede la tregua olimpica. Vincenti e impegnati.

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