(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Cgil e Uil confermano lo sciopero
generale contro la manovra. Lo hanno detto i segretari generali
di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, al
termine dell'incontro con il governo a Palazzo Chigi.
"Confermiamo lo sciopero perché noi abbiamo illustrato le
nostre richieste e il governo ha illustrato le decisioni che ha
assunto, anche se la presidente del Consiglio ha dato una
disponibilità a discutere della detassazione degli aumenti
contrattuali", ha detto il segretario generale della Uil,
Pierpaolo Bombardieri. "Se il governo decide di cambiare le
scelte e ci convoca domani, noi non ci sottraiamo mai al
confronto. Ma oggi si sono specchiate due visioni diverse della
manovra e, pur con qualche disponibilità, non mi pare ci sia la
possibilità di cambiare le scelte che riguardano, non la
filosofia, ma i salari, le pensioni, cose molto pratiche, molto
terrene", ha aggiunto. Bombardieri ha detto di aver riconosciuto
che questo governo ha messo più soldi di altri sulla sanità, "ma
il rapporto al Pil è sempre quello", e di avergli domandato se
pensa che stia dando risposte soddisfacenti a chi ha bisogno.
"Abbiamo anche regalato una calcolatrice a Meloni - ha aggiunto
- perché con quella magari è in grado di fare un'operazione più
complessa rispetto al cellulare".
Per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini,
all'incontro non si è potuto fare un passo avanti. "Il governo
ha riconfermato che quello che ha presentato in Parlamento è la
manovra, che i margini sono quelli, che gli spazi possibili di
modifica sono limitati" e "noi confermiamo il nostro giudizio di
una pessima legge di bilancio e che non affronta e non dà un
futuro al nostro Paese", ha aggiunto spiegando che l'aumento
salariale per il pubblico impiego "non può essere il 6% proposto
nell'accordo separato, quando l'inflazione è il 17%".
"Le uniche entrate che vengono confermate, l'unica spesa che
viene aumentata è quella per armi e quella per la difesa.
Addirittura dicendo che si batteranno in Europa per chiedere lo
scomputo di questa spesa dal patto di stabilità. E perché allora
non lo chiediamo per la sanità? E allora perché non lo chiediamo
anche per la scuola? Perché non lo chiediamo per gli
investimenti, per le politiche industriali, visto che il nostro
sistema industriale rischia di andare a rotoli?", ha domandato
Landini. (ANSA).
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