(ANSA) - ROMA, 10 OTT - "Quando attraversi momenti davvero
difficili, come la depressione o gli attacchi di panico, non
importa quale lavoro fai o quale situazione ti trovi nella vita,
hai una persona dentro contro cui devi lottare ogni giorno e
ogni notte. Alla fine per me la cosa migliore era andarmene via
dalla Spagna, perché era una situazione che non potevo più
sopportare". Ai microfoni della radio spagnola Cope Alvaro
Morata ha parlato di alcuni dei momenti più difficili della sua
vita.
Dal ritiro della sua nazionale che sabato affronterà in un
match di Nations League la Danimarca Morata ha confermato che
dopo la finale del Campionato Europeo ha ricevuto pesanti
critiche da tifosi spagnoli mentre si trovava al ristorante o al
supermercato con la famiglia e ha ringraziato pubblicamente per
l'aiuto alcuni personaggi che gli sono stati vicini come Diego
Pablo Simeone, Koke, Miguel Ángel Gil, i compagni e lo staff
della Nazionale, il suo psichiatra e il suo "coach".
"Credo sia la prima volta che lo dico apertamente, ma sì, ho
passato un periodo molto brutto e pensavo che non sarei stato in
grado di giocare in campo - ha aggiunto l'attaccante del Milan -
Siamo quello che si vede in TV e sui social media, ma è un mondo
che spesso non è reale. Devi dare un'immagine perché è il tuo
lavoro. E sì, ho passato un periodo molto, molto, molto brutto.
Sono esploso e c'è stato un momento in cui non riuscivo ad
allacciarmi le scarpe. Stavo correndo a casa perché mi si
chiudeva la gola e ho iniziato a vedere sfocato".
Morata ha ricordato poi gli ultimi mesi: "Tre mesi prima
degli Europei, pensavo se avrei giocato di nuovo una partita.
Non ci sono riuscito, non so cosa mi sia preso. Non so cosa non
andasse in me. È molto complicato e molto delicato, perché ti
rendi conto che ciò che ami di più al mondo è ciò che odi di
più. Era imbarazzante stare con i miei figli e uscire per
strada. Ogni volta che andavo con loro succedeva qualcosa con le
persone, a volte senza cattiveria".
Poi ha parlato del suo addio all'Atletico e alla Spagna:
"All'inizio pensavo di rimanere perché lo volevo davvero, ma
dopo un'intervista in cui ho detto quello che pensavo sono
uscite notizie sproporzionate. Questo non mi succede in Italia".
(ANSA).
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