(ANSA) - TRIESTE, 08 AGO - "Trieste si conferma una delle
capitali della vela in Italia". E' il commento di Mitja Gialuz,
patron della Barcolana, la regata più partecipata al mondo,
ricordando la figura di Ruggero Tita, vincitore dell'oro in
specialità Nacra 17 insieme con Caterina Banti. Tita ha
cominciato da piccolo a Trieste e, per di più proprio al Circolo
velico Barcola Grignano che organizza la Barcolana. "Ha fatto i
primi passi in optimist con il nostro allenatore, sloveno,
Dragan Gasic", ha ricordato Gialuz.
Ieri nel corso di una conferenza stampa proprio la
manifestazione velica, Gialuz aveva pubblicamente fatto i
migliori auguri per il duo Tita-Banti, prima della gara. Auguri
che hanno portato fortuna ai due velisti, confermatisi oggi
campioni olimpici.
"Trieste - ha proseguito Gialuz - è una città in cui le
condizioni sono molto complicate perché c'è poco vento e quando
ce n'è, ce n'è tanto tanto; e poi c'è molta corrente. Quindi è
una palestra straordinaria: gli atleti che crescono a Trieste,
eccellono dovunque in qualunque campo di regata al mondo".
Inoltre, "c'è una tradizione forte dalla scuola vela, degli
allenatori, il rapporto con gli allenatori sloveni è
storicamente molto consolidato. Credo che con le sinergie tra i
circoli e la federazione italiana vela si potrà fare ancora di
più", ha proseguito. Gialuz conosce Caterina Banti ma
soprattutto Ruggero Tita: "E' un atleta serissimo, un
professionista serissimo, molto capace nell'andare in barca ma
anche di studiare tutto quello che è intorno alla barca, i
materiali, le vele, per ottimizzare tutto. La loro barca - ha
specificato - è velocissima. Loro con più di dieci nodi hanno
una velocità straordinaria. Questo è un risultato frutto di
tantissimo lavoro: lo sport è fatto di talento ma anche di
tantissimi sacrifici. Gli atleti che vincono le medaglie - ha
concluso Gialuz - dicono sì, c'è il talento, c'è la passione ma
c'è anche tantissimo sacrificio. Sono scelte di vita che portano
ogni giorno a ripetere esercizi nella ginnastica, a fare tante
vasche in piscina e, per la vela, a mettere ogni giorno la barca
in acqua e fare tante miglia". (ANSA).
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