(ANSA) - MILANO, 28 NOV - "Il sistema calcistico è centrale
ma il sistema va messo in discussione. È impensabile che la
Serie A continui ad essere a 20 squadre, la B a 20, la C a 60
con 100 squadre professionistiche. Ma non è nemmeno questione di
numeri, quanto di credibilità che consenta l'affermazione
dell'equa competizione, ci sono società che pagano e rischiano
di non centrare i propri obiettivi, altre che non pagano e
magari mantengono la categoria". Lo ha detto il ministro dello
sport Andrea Abodi, intervenuto durante 'Sport Industry Talk',
convegno organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera.
"Ho iniziato a sentire parlare di riforme dal 2010, ricordo
ancora l'aspettativa di Carlo Tavecchio quando ero presidente
della Serie B. Apprezzo la scelta del presidente federale di
convocare un'Assemblea per marzo 2024 - ha proseguito Abodi -.
La Serie A è un contribuente significativo di fiscalità, è un
obiettivo comune quello di far funzionare la macchina. Servono
le infrastrutture, dobbiamo accogliere i tifosi con lo stesso
decoro in cui vengono accolti in tutta Europa". Per Abodi
bisogna "rendere più efficaci le norme, ho fatto approvare una
norma che snellisce le procedure e rende gli investimenti dei
privati più efficaci". "Sto lavorando anche a una riforma che è
collegata alla legge Melandri - ha concluso il ministro - sulla
gestione dei diritti audiovisivi e sulla mutualità di sistema
che assocerò a una norma per il miglioramento delle
infrastrutture". (ANSA).
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