(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "L'orario delle 16,30 per le partite
estive è sbagliato e siamo contrari. Inoltre giocare ogni tre
giorni sottoporrà i calciatori a rischi maggiori da un punto di
vista fisico, oltre alle criticità legate alla quarantena
forzata, nel caso di una positività, prevista tuttora nei
protocolli". Lo afferma il vicepresidente dell'Aic, Umberto
Calcagno.
"Per quanto riguarda le norme di iscrizione ai campionati" -
ha proseguito ai microfoni di Mediaset - non si riescono a
trovare soluzioni condivise: spostare il controllo dei pagamenti
degli emolumenti rischia di lasciare molti calciatori senza
stipendio per cinque mesi. Fare le cause sui pagamenti degli
stipendi di marzo e aprile non è la chiave giusta per noi. Sotto
questo punto di vista" - ha concluso - "non si sta creando
l'ambiente migliore per la ripresa". (ANSA).
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