(ANSA) - ROMA, 21 NOV - "Io presidente della Figc? No, parlo
da presidente della Lega Pro". Così Gabriele Gravina, a InBlu
radio, dopo le dimissioni di Carlo Tavecchio, respinge le voci
di un suo possibile approdo alla guida del calcio italiano.
"Quel che serve al calcio italiano - ha aggiunto -
è un atto di grande responsabilità e in brevissimo tempo
individuare una piattaforma programmatica che sia frutto di un
consenso generale in grado di tutelare soprattutto gli interessi
del mondo del calcio. L'esclusione dal Mondiale - ha
sottolineato - è stata una lacerazione fortissima. Dobbiamo
prendere spunto per alzare l'asticella dell'entusiasmo del
popolo italiano, per far sì che la nostra capacità di reagire in
questo momento di grande difficoltà ci porti a realizzare un
progetto di rilancio innovativo per il calcio italiano.
Non possiamo prescindere dal Coni, è la massima istituzione
dello sport italiano. Dobbiamo ricostruire le condizioni ideali
di un ambiente che deve abbandonare le tensioni generate negli
ultimi tempi".
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