BMW Serie 3 Touring, la prova dell'evergreen

Il test della rinnovata media bavarese in verisone station wagon con motore diesel da 190 cv e trazione integrale Xdrive.
BMW Serie 3 Touring, la prova dell'evergreen

ROMA - BMW Serie 3 è un evergreen dal 1975, anno di lancio della prima generazione di media bavarese, all’epoca disponibile nella sola versione berlina. Per la station wagon, la Touring, sarebbe stato necessario attendere il 1982, anno di commercializzazione della seconda serie. Nell’85 poi, la Casa di Monaco introduceva proprio sulla sua bestseller anche la trazione integrale Xdrive; nello stesso anno venne presentata la M3, 200 cv di cattiveria per una velocità massima di 230 km/h, destinata a diventare una delle auto sportive “di massa” più iconiche degli ultimi decenni.

TOP DI GAMMA - Doveroso quindi chiudere il 2015, anno “fatale” ricco di blasonati anniversari per il marchio tedesco, con una prova della nuova 320d Xdrive MSport Touring, sorta di summa di quanto precedentemente espresso. Ossia la recentemente rinnovata Serie 3 in versione famigliare con motore diesel biturbo 2.0 litri da 190 cv abbinato alla trazione integrale e all’allestimento sportivo M. In pratica la top di gamma tra le diesel 4 cilindri, con un prezzo di listino di 50 mila euro e spiccioli. Accessori esclusi si parla di 17 mila euro in più rispetto alla entry level tra le Touring, la 318i col 3 cilindri benzina da 136 cv.

EL GRINTA - Esteticamente d’impatto, la rinnovata Serie 3 è immediatamente riconducibile alla antenate della dinastia e al contempo rinnova uno stile sportivo e al contempo funzionale da tempo marchio di fabbrica del modello. In soldoni, la 320 d Touring è una famigliare di stile grazie al cofano lungo, le fiancate nervose e il baricentro basso, ma allo stesso tempo comunica eleganza razionale: un passpartout che grazie ai dettagli M si fa notare senza dare nell’occhio. Cerchi da 19 pollici a doppi raggi, minigonne, doppio scarico cromato, tetto panoramico, assetto sportivo e fari LED: grinta contemporanea. 

BMW Serie 3 Touring, il listino prezzi

DENTRO - Se l’esterno colpisce l’abitacolo non è da meno, a partire dai dettagli da vera M: volante multifunzione in pelle, sedili sportivi avvolgenti in Alcantara con trama a nido d’ape e modanature in alluminio si abbinano a dettagli tecnologici come lo schermo con navigatore da 6.5 pollici. Una piccola ammiraglia da 463 cm di lunghezza che promette prestazioni garantendo al contempo bagagliaio di quasi 495 litri pronti a diventare 1500 abbattendo i sedili posteriori. 

COME VA - Posizioniamo la leva del cambio automatico Steptronic 8 rapporti su Drive e partiamo per affrontare le strade di Roma. Abbiamo a disposizione quattro modalità di guida, Eco Pro, Comfort, Sport e Sport +. Partiamo da Comfort, soluzione intermedia perfetta per la città: lo sterzo è morbido e l’auto risulta maneggevole nel traffico. Facile da guidare è pronta allo scatto se si preme con decisione l’acceleratore. Tra i punti di forza nella guida urbana l'agilità e la visibilità posteriore, garantita dagli specchietti in combinazione alla telecamera e ai sensori di parcheggio. Usciti dalla città percorriamo una statale con limite dei 70 orari, condizione perfetta per testare la modalità Eco Pro: grazie alla funzione “veleggio” l’auto continua a scivolare anche quando si toglie il piede dal gas, il tutto in combinazione alla Eco Pro Route che tramite GPS consiglia il percorso migliore per non incontrare traffico e risparmiare carburante. Il computer di bordo segna 20 km con un litro, veramente niente male. Ma una BMW ispira sportività, ragion per cui cerchiamo un po’ di curve per spingere un po’ inserendo la modalità Sport: la risposta dell’acceleratore si fa prontissima, così come quella dello sterzo. Schiacciando il pedale i 190 cv e 400 Nm del 4 cilindri garantiscono uno scatto esaltante (la Casa dichiara da 0 a 100 in 7,6 secondi) ma soprattutto una precisione chirurgica nell’affrontare le curve

APPAGANTE - In conclusione la 320 d Xdrive MSport Touring è un modello appagante sia da guardare che da guidare e si conferma come la perfetta avversaria della nuova Audi A4 Avant. Due i difetti principali riscontrati: il primo che l’abitacolo, in un periodo minimalista, sia ancora molto ricco di pulsanti tasti e tastini vari, il secondo è che con un prezzo del genere ci si attenderebbe qualche “fronzolo” in più

 

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