Otranto, viaggio nei secoli

Ambita dai conquistatori nel corso della storia per la sua posizione strategica sul mare, la città ha molto altro da offrire tra castelli, coste e bellezze architettoniche

Protesa all’oriente e all’intero mediterraneo, Otranto si è sempre distinta per la sua posizione strategica in riva al mare, posizione che nei secoli l'ha resa preda di numerosi conquistatori. Lo avevano capito bene i Greci, che la inglobarono alla Magna Grecia, poi i Romani, i Bizantini, gli Angioini, gli Aragonesi e i Turchi. Queste le dominazioni che hanno inciso maggiormente sulla storia del luogo. Se prima, ad esempio, la città aveva vissuto un lungo periodo di splendore e benessere, dovuto alla posizione geografica e all’attività portuale, con l’arrivo dei Turchi tutto finì, lasciando profonde cicatrici. Il loro dominio, infatti, portò distruzione e morte, non solo con il saccheggio della città del 1480, ma anche con la terribile carneficina ai danni di coloro che non vollero rinnegare la fede cristiana. Questo è il motivo per il quale Otranto è anche soprannominata la Città Martire. Punto nevralgico della Valle dell’Idro, nel cuore del Salento, oggi Otranto si presenta con il suo borgo antico fatto di case variopinte e balconi fioriti, labirinti di vicoli, scalini e strade lastricate, che immergono il turista nell’affascinante stile di vita di questo paese. Stretto intorno alla roccaforte, l’abitato si sviluppa sulla costa e nell’entroterra, con affaccio sul tratto di mare, lungo poco più di 40 miglia, che va da Capo d’Otranto e Capo Linguetta, in Albania.

Per apprezzare l’intensa bellezza di questo borgo si può partire dalla visita del Castello Aragonese, la fortezza militare fatta costruire da Fernando I D’Aragona nel 1491, sulle fondamenta di un castello preesistente (di cui, in alcuni punti, si vedono ancora le tracce). Il suo scopo era porsi a invalicabile baluardo di difesa contro le invasioni nemiche, soprattutto quelle turche. Il Castello presenta una pianta pentagonale, un fossato e tre torri circolari poste sugli angoli. Oggi al suo interno si tengono numerosi eventi culturali di vario genere. Una curiosità: proprio in questa fortezza è stato ambientato il primo romanzo gotico della storia: Il castello di Otranto (The Castle of Otranto) di Horace Walpole.

Terminata la visita, si prosegue alla volta della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, la più grande di tutta la Puglia. Eretta nel 1088, ha subìto numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli; e forse, proprio la sovrapposizione di vari stili la rende così articolata e maestosa. Inoltre, il portale e il rosone fanno sì che venga considerata una delle massime espressioni di architettura romanica di tutta la regione. Al suo interno sono numerose le ricchezze custodite, in particolare la cripta e il pavimento mosaicato, che raffigura l’Albero della Vita; nella navata destra, invece, è collocata la Cappella dei Martiri, che al suo interno contiene sette armadi, in cui sono custoditi parte dei resti delle vittime dell’eccidio compiuto dai Turchi nel 1488 (la parte restante è conservata nella chiesa di Santa Caterina a Napoli).

Usciti dalla Cattedrale, ci si può dedicare ad una bella passeggiata, vagabondando tra le bellezze del borgo; magari a iniziare dal porto, immaginando di ritrovarsi tra navi ed equipaggi, che un tempo, proprio da qui, salpavano alla volta di Grecia e l’Albania.

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