Kawasaki J300: il test su strada

Fino a pochi mesi fa, dei quattro grandi Costruttori giapponesi Kawasaki era l’unica a mancare ancora all’appello nel segmento scooter. Spinta dalle filiali europee (e da quella italiana in particolare, che ha contribuito nella fase di progettazione e sviluppo), è arrivata ora sul mercato con il J300. Che sembra solo il primo di una serie di scooter e mezzi innovativi firmati, nel prossimo futuro, dalla Casa di Akashi. 

Come è fatto – Le linee sono da scooter di cilindrata superiore, molto dinamiche e sportive ma allo stesso tempo avvolgenti e protettive. Il frontale è caratterizzato da un doppio faro che ricorda quello della ZX-10R guidata dal campione del mondo Tom Sykes nella Superbike, dagli indicatori di direzione incassati nelle plastiche e da un parabrezza di serie basso ma comunque prezioso in fase di guida a velocità sostenuta. La strumentazione è formata da due indicatori analogici completi di tachimetro, contagiri e delle spie più importanti e di un display centrale multifunzione retroilluminato in blu. Il manubrio è ben rifinito e l’effetto metallo con inserti in nero ricorda il “ricavato dal pieno” delle moto sportive. Nel retroscudo, a sinistra, trova spazio un vano portaoggetti dotato di presa da 12 Volt per alimentare cellulare, MP3 o navigatore. Al centro c’è un pratico gancio portaborse mentre sulla destra, il blocchetto di accensione è protetto da un dischetto di metallo a prova di manomissione. La pedana poggiapiedi è piuttosto corta e limitata dal tunnel centrale ma molto comode si rivelano le sciancrature della pedana, che permettono di tenere le gambe parallele in fase di appoggio a terra. La sella è quasi da ammiraglia a quattro ruote: ampia e larga per il pilota e anche per il passeggero, che può contare su due comodi maniglioni laterali. Il vano sottosella è dotato di freno idraulico e luce di cortesia ben posizionata e può ospitare un casco integrale e una borsa portadocumenti. Il fanale posteriore è a LED e anch’esso, nel disegno, ricorda le moto sportive targate Akashi.

Il peso a secco è di 191 kg mentre il serbatoio può contenere fino a 13 litri di carburante. Due le versioni: quella standard proposta in grigio satinato o nero metallizzato a 4.730 euro (5.130 con ABS) oppure la Special Edition nei colori “sportivi” nero-verde Kawasaki a 4.880 euro (5.280 con ABS). 

 

Come va – Appena saliti in sella, ci si accorge subito che, pur essendo comodo, J300 nasconde un’anima piuttosto sportiva. La posizione fa sentire il pilota un tutt’uno con il mezzo, ben raccolto e “incassato” in carena con la schiena e le braccia rilassate, anche grazie alla perfetta posizione del manubrio. Il motore da 299 cc, raffreddato a liquido e di derivazione Kymco, regala una spinta notevole in fase di partenza e rimane costante e sempre pronto sia in accelerazione sia nella gestione del gas nei lunghi curvoni e sui rettilinei più veloci. Divertente, il J300 si rivela sia in fase di guida metropolitana nei rapidi cambi di direzione e sia nei tornanti stretti delle gite fuoriporta, anche grazie ad un efficace telaio tubolare a diamante in acciaio e ad un reparto sospensioni che prevede una forcella telescopica e un doppio ammortizzatore posteriore regolabile. Sui cerchi a cinque razze sono montati gli sportivi dischi a petali (due da 260 mm davanti, uno da 240 mm dietro) tutti dotati di pinze a doppio pistoncino: l’impianto frenante è potente e modulabile ed è disponibile anche completo di ABS Bosch come optional.


Materiale utilizzato per la prova: 

Guanti Dainese Druids ST

Casco LS2 OF583 Bobber 

 

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