Quando si vuole acquistare un'auto usata sono diversi i fattori su cui ci si basa. Stato della carrozzeria, del motore, ma anche quanti chilometri ha percorso. In questo senso, i controlli maggiori vanno rivolti al contachilometri, il quale non deve essere in alcun modo essere stato manomesso. carVertical ha analizzato i numeri relativi alla probabilità di trovarsi di fronte ad un contrachilometri "falsificato" e ad auto che sono state coinvolte in incidenti.
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Contachilometri alterato: rischio alto
Secondo lo studio di carVertical, il chilometraggio "limite" per le auto in Italia è intorno ai 150mila km. Una volta superata questa soglia, la possibilità di acquistare un veicolo con il contachilometri alterato aumenta notevolmente. Circa il 7,1% delle vetture che rientrano tra i 150mila e i 200mila km risulta manipolato, rendendo tale fascia quasi sei volte più rischiosa rispetto ai veicoli con percorrenze inferiori ai 50mila km. Una volta raggiunti i 200mila km, il tasso di manomissione sale al 10,9%, per poi crescere ulteriormente tra i 300mila e i 350mila km (in questo caso il tasso è del 15%) e tra i 450mila e i 500mila km, con la percentuale che arriva al 42,6%.
La probabilità di incidenti pregressi
CarVertical ha rivelato inoltre che man mano che il chilometraggio aumenta, cresce anche la probabilità che l'auto sia stata coinvolta in incidenti. Nella fascia dei 500mila km, il 33,3% dei veicoli ha subito incidenti, mentre tra i 100mila e i 150mila km, la probabilità di trovarsi di fronte a un’auto incidentata supera l’11%.
Cosa cercano gli italiani?
La maggior parte degli acquirenti preferisce auto che non abbiano superato i 150mila km. Le vetture con un chilometraggio tra 50mila e 100mila km rappresentano il 31,5% delle scelte, seguite da quelle tra 100mila e 150mila km (24,9%).
“Per evitare il rischio di acquistare un'auto danneggiata in passato, sempre più acquirenti scelgono di controllare la storia del veicolo prima ancora di osservarlo da vicino”, spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Head of Communications di carVertical: “Sapendo che qualsiasi parte dell'auto potrebbe essere stata danneggiata, gli acquirenti o anche i concessionari possono sottoporla a un'ispezione e cercare riparazioni a basso costo. Se la parte anteriore ha subito un impatto, bisogna cercare la presenza di corrosione o di segni di cattiva riparazione nell'area frontale. Potenzialmente, questo potrebbe aiutare a decidere se acquistare un'auto del genere o cercare un'altra offerta”.
“Recentemente abbiamo ascoltato la storia dei nostri partner di Simplicicar in Francia, che hanno ispezionato una BMW M3 con soli 9.000 chilometri, che inizialmente non aveva destato alcuna preoccupazione. Tuttavia, un report sulla storia dell'auto ha rivelato che era stata gravemente danneggiata in un incidente. Questo esempio dimostra che anche i professionisti possono essere quasi ingannati da auto apparentemente buone, quindi gli acquirenti individuali hanno ancora più probabilità di incontrare problemi come la manipolazione del chilometraggio o la registrazione di danni non dichiarati”.
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