Bagnaia super a Spielberg: Pecco, campione tutto grinta e cervello

Vince il duello con Martin e quando lo spagnolo è penalizzato con un Long Lap, gestisce la rimonta di Marquez che alla fine cade. Ora il campione del mondo si è riportato a pari punti con il rivale
Bagnaia super a Spielberg: Pecco, campione tutto grinta e cervello© Getty Images

Torino e Spielberg sono separate da quasi 800 chilometri, ma quando Pecco Bagnaia da Chivasso e Celestino Vietti Ramus da Coassolo vedono il tracciato austriaco, si sentono come nel giardino di casa. Lo ha confermato la giornata di ieri, che per i vincitori dello scorso anno rispettivamente in MotoGP e Moto2 è stata trionfale, anche se il weekend austriaco vive oggi – con la minaccia di pioggia, arrivata già ieri nel tardo pomeriggio in gran quantità – la giornata più importante. Alla gara lunga, Bagnaia arriva dopo essersi aggiudicato la Sprint, riportando in parità la situazione in vetta al Mondiale con Jorge Martin, secondo al traguardo. Mentre Vietti scatta dalla pole position – la seconda nelle ultime tre gare – nella corsa della classe intermedia. Aperto da un entusiasmante botta e risposta in qualifica, il duello nella gara breve tra il poleman Martin e Bagnaia è durato lo spazio di un paio di giri. Il tempo per qualche scaramuccia e, soprattutto, per il “lungo” dello spagnolo alla frenata della variante: affiancato da Pecco all’esterno, Jorge ha cercato di mostrare i muscoli con una staccata da urlo, ma a urlare è stata la sua GP24, che si è scomposta costringendo il madrileno ad andare dritto. Martinator è rientrato, dopo aver tagliato la chicane, alle spalle di Bagnaia, senza però aver perso il tempo previsto dal regolamento (un secondo) e così è arrivato il Long Lap penalty che ha fatto retrocedere il pilota Pramac a 4” dal battistrada.

«Dopo che è andato lungo – ha spiegato con enorme lucidità Bagnaia – Jorge è rimasto alle mie spalle, quindi mi aspettavo la sanzione. Dopo ho smesso di spingere, anche perché con la soft al posteriore ero al limite nelle curve a destra». Indicazione preziosa in vista del GP, poiché con temperature più basse, la soft potrebbe essere d’attualità anche per la gara lunga. L’impressione di Bagnaia è stata confermata da quanto accaduto a Marc Marquez, scivolato al tornantino di Curva 3, la piega destrorsa più lenta del tracciato, quando era secondo a poco più di 1” da Pecco: «Avevo messo un’altra mappatura più scarica – ha spiegato il campione del Mondo – per testarne il funzionamento in ottica gara, Marquez ha diminuito il gap, allora sono tornato alla mappa precedente e ho ripreso a viaggiare al mio ritmo». Un ritmo insostenibile anche per il futuro compagno di squadra. Velocità e gestione, Bagnaia è la «sintesi del pilota perfetto per questa Ducati», come ha detto il suo mentore Valentino Rossi, presente a bordo pista. «Pecco si esalta nei momenti di difficoltà, è aggressivo ma non sporco, è pulito ma non dolce». Di lotta e di governo, perché prima di amministrare il vantaggio, Pecco aveva dato fuoco alle polveri in un duello iniziale stellare con Martin che potrebbe ripetersi oggi. «La cosa incredibile è che abbiamo fatto il giro più veloce mentre stavamo battagliando. La priorità è viaggiare davanti, altrimenti la pressione della gomma anteriore diventa un guaio» ha proseguito Pecco.

A esaltare il duello è stato anche da Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, che vede le sue GP24 dominare, dato che hanno conquistato – con il trio Bagnaia-Martin-Bastianini – le ultime dieci gare tra Sprint e GP. «Pecco e Jorge sono i piloti più in forma in tutte le piste, e ci faranno assistere a parecchie battaglie da qui a fine anno. La loro performance è da sottolineare: si verifica nonostante un grande carico di pressione, poiché si stanno giocando qualcosa di estremamente importante e ogni rischio deve essere calcolato». In 21 gare, tra sabato e domenica, Pecco e Martinator hanno accumulato 15 successi (9 di Bagnaia) e 6 secondi posti (tutti di Jorge). Il 250 pari non deve sorprendere («Siamo ad armi pari, sembra un incontro di boxe» ha spiegato il torinese), e nessuno si stupirà se anche quest’anno il Mondiale verrà assegnato a Valencia.

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