Pensava, sperava, in un ben altro addio alla famiglia che l’ha portato a quota sette titoli mondiali e con la quale tre anni fa aveva in mano il sorpasso a Michael Schumacher, fino a quell’ultima e incriminata saferty car che ha ribaltato tutto e aperto l’era di Max Verstappen. Che la Mercedes non gli avrebbe offerto le chance di vincere ancora e presto (ha 39 anni...), Lewis Hamilton l’aveva capito. E per questo probabilmente ha scelto la Ferrari, dove con il suo fiuto (e le giuste informazioni) ha annusato che stavano invertendo rotta. Ma che l’ultimo anno con la Mercedes sarebbe stato un calvario difficilmente se l’aspettava. Si giustifica così il nervosismo col quale giura le spalle a un giornalista colpevole di avergli chiesto alla fine di una gara terminata al 9° posto a più 48 secondi dalla vetta e quasi 3 dal compagno di squadra George Russell (7°) se non vedesse l’ora di salire sulla Rossa. «Avete domande migliori?» la risposta seccata. E senza aspettarne un’altra via, con l’addetto stampa costretto a un imbarazzante «grazie». D’altronde dev’essere dura per uno come Lewis accettare di guidare per più due anni una macchina con la quale è impossibile vincere.
Hamilton fa scalpore
«Non è mai quella che spero che sia. Ho fatto del mio meglio, ma il risultato non è stato positivo. Sfortunatamente ora è questa la forza della nostra macchina» afferma il britannico, che ha fatto scalpore nei primi giri per un team radio nel quale, mentre Russell gli si avvicinava, ha anticipato la squadra e chiesto: «Devo lasciarlo passare?». Molti ci hanno letto una bandiera bianca già alzata, Lewis ha spiegato: «Ho subito un danno alla ripartenza con Leclerc e ho avuto un sottosterzo enorme». Inutile battagliare e alzare lo stress in squadra quando non c’è nulla in palio. Tanto più in un momento in cui la pressione fa sbagliare tutto alla Mercedes, che opta per le dure su entrambe le monoposto («gomma orribile, col senno di poi le medie erano molto meglio» certifica Hamilton) dopo la bandiera rossa al primo giro del primo via per l’incidente tra Ricciardo e Albon. Una lezione che dovrebbe imparare invece Russell, il quale invece ancora una volta cade nella frenesia e rischia di rovinare tutto toccandosi con Oscar Piastri e poi riaccende la discussione con Alonso, ancora ferito per la penalità presa a Melbourne per aver frenato troppo in difesa dal britannico, causandone per i giudici l’incidente. Fernando, come l’anno scorso Carlos Sainz a Singapore con Norris per difendersi dalla Mercedes, dà intenzionalmente il DRS a Piastri. «Fernando che fa i giochetti, questa mi è nuova…» prova a usare lo humor inglese Russell. «Potrebbero squalificarmi per il resto del campionato? È chiaro che avere Piastri dietro di me era un modo per difendermi da Russell. È una cosa normale» la risposta polemica di Alonso.