È proprio vero, le apparenze ingannano, spesso molto più delle parole. A vederlo sul palcoscenico del recente Salone di Shanghai, quindi decisamente da lontano, il nuovo Porsche Cayenne non sembrava troppo differente da quello della terza generazione (datata 2017) che ha raccolto tanti consensi sul mercato globale. Invece, al primo contatto avuto in questo weekend in Austria, si capisce subito che siamo in un’altra dimensione. La maniera migliore per festeggiare il ventennale del lancio di una vettura che in tutto il mondo ha venduto qualcosa come 1.200.000 pezzi, di cui solo 95.000 lo scorso anno, quasi un terzo di tutte le vendite globali del Marchio nel 2022 (300.000).
L’abbiamo guidata per qualche ora e abbiamo percepito l’enorme salto di qualità di una vettura già concepita bene e che ora viene sviluppata ancora meglio. "Si tratta di uno degli aggiornamenti. di prodotto più consistenti nella storia di Porsche", ha detto Michael Schätzle, vice presidente della linea di prodotti Cayenne. E mai parole sono state più sincere. Perché basta salire a bordo del nuovo Cayenne per entrare in una dimensione diversa rispetto a quella del passato, una dimensione moderna e rigorosamente digitale con il cockpit completamente ridisegnato dove spiccano tre display: il primo curvo da 12,6” che funziona da quadro strumenti; il secondo, anche questo di serie e sempre digitale da 12,3”, che invece serve per connettività e infotainment al quale si possono abbinare un head-up display e soprattutto un terzo display (anche questo opzionale) da 10,9” sistemato davanti al passeggero davanti. Una novità assoluta per Porsche perché consente al passeggero anteriore di avere in autonomia tutte le info di viaggio e vettura, non ché di vedere video in streaming. Con l’accortezza che la vista di tutto questo è impedita al guidatore da una speciale pellicola. Quanto alla connettività la compatibilità è totale ed è prevista app nativ come Spotify e Apple Music.
Dal punto di vista del design è nuovo il cofano, ancora più muscolare, cambia la sezione frontale, i parafanghi sono più arquati mentre spiccano i nuovi gruppi ottici con proiettori a Led con tecnologia Matrix di serie mentre quelli ad alta definizione sono disponibili come optional con oltre 32.000 pixel per proiettore capaci di 1.000 diversi livelli di luminosità. Tutti comunque capaci di evitare di “abbagliare” chiunque passi nel suo potente cono di luce (auto, passante, ciclista). Altra chicca è l’introduzione di un impianto di controllo della qualità dell’aria, con un sensore a richiesta capace di ridurre l’introduzione di polveri sottili tramite un filtro.
A proposito della dinamica di guida (i cerchi sono da 20, 21 o 22”), possiamo dire nulla per ora, a parte il fatto che, in aggiunta al sistema PASM di Porsche (sistema di regolazione elettronica degli ammortizzatori) quelli nuovi sono disponibili con la tecnologia a doppia valvola di cui capiremo più avanti il grande valore nell’utilizzo stradale. Per chiudere, le motorizzazioni. In Europa il Suv Porsche verrà fatto debuttare con la nuova versione del motore V8 biturbo da 4 litri sulla Cayenne S (sostituisce il V6 precedente) con una potenza di 474 cv e 600 Nm di coppia (rispettivamente 34 cv e 50 Nm in più della precedente) per uno 0-100 km/h in 4”7 e velocità massima di 273 km/h.
La versione di ingresso del Porsche Cayenne monta invece il V6 da 3 litri da 353 cv e 500 Nm di coppia (13 cv e 50 Nm in più rispetto al passato). Infine, la Cayenne E-Hybrid abbina sempe il V6 3.0 a un nuovo motore elettrico che ora arriva a 176 cv (+30 kW) che fa salire la potenza complessiva a 470 cv. La batteria passa da 17 a 25,9 kWh e consente un’autonomia elettrica fino a 90 km. Per la ricarica ora c’è un nuovo caricatore da 11 kW che fa scendere i tempi di ricarica 2 a ore e mezza. I prezzi? Partono da 92.837 euro (96.985 la coupé) con la versione normale, mentre l’ibrida parte da 107.433 euro e la Cayenne S da 111.726, tutto già ordinabile. Va bene le apparenza, ma anche quelle hanno un costo.