Bagnaia e rimonta su Martin: i numeri della stagione tutti dalla parte di Pecco

Il pilota italiano chiuderà l'annata come il più vittorioso nei GP, ma la corsa al titolo mondiale non è ancora finita
Bagnaia e rimonta su Martin: i numeri della stagione tutti dalla parte di Pecco© EPA

C’è chi ha preparato l’ultimo trittico stagionale – Australia, Thailandia e Malesia in tre weekend consecutivi – pilotando un’auto da Rally. C’è chi ha vissuto l’emozione più grande della vita e chi invece ha preferito qualche giorno di relax in una delle città più belle del pianeta. Enea Bastianini si è concesso una digressione guidando un’Audi Quattro S1 al Rallylegend di San Marino, sognando magari un futuro post-MotoGP proprio nelle quattro ruote, una traiettoria simile a quella di Valentino Rossi, che nel fine settimana è diventato zio, visto che Luca Marini ha festeggiato la nascita della primogenita Angelica Luce. Jorge Martin, invece, arriva a Phillip Island dopo un soggiorno a Sydney, dove ha ricaricato le batterie in vista di un finale da vivere in apnea, con soltanto 10 punti di vantaggio su Pecco Bagnaia.

Le vittorie di Bagnaia

Mancano quattro gare, ma la stagione della MotoGP ha già espresso una certezza, chissà quanto determinante per la corsa al titolo: Bagnaia chiuderà anche questa annata come pilota più vittorioso, poiché nessuno dei rivali potrà raggiungere gli otto successi domenicali del torinese. Il secondo più vittorioso, infatti, è proprio Martin, con tre successi, seguito da Bastianini e Marc Marquez (due affermazioni a testa) e Maverick Viñales, autore dell’unica vittoria non ducatista, firmata con l’Aprilia. Se si aggiunge che Bagnaia ha vinto più spesso di Martin anche al sabato (6-5 in favore di Pecco), la leadership dello spagnolo dovrebbe essere un paradosso, e invece Bagnaia paga i sette “zero” mentre Jorge beneficia delle 12 occasioni in cui ha chiuso al secondo posto, sette di queste nelle gare lunghe. Dovesse vincere il Mondiale, Martin sarebbe l’ottavo pilota (in 76 stagioni iridate) capace di prevalere nella classe regina pur non essendo il più vittorioso nell’arco della stagione.

Il primo a compiere tale impresa fu l’emiliano Umberto Masetti nel 1950, poi Eddie Lawson – la cui continuità era nel soprannome “Steady Eddie” traducibile in "Eddie sempre in piedi" - vinse addirittura due dei quattro titoli conquistando meno gare di un rivale, nel 1984 (il più vittorioso fu Freddie Spencer) e nel 1989, contro Kevin Schwantz. Gli altri casi furono nel 1992, con Wayne Rainey che rimontò anche grazie al grave infortunio di Mick Doohan, nel 2006 con Nicky Hayden che superò in volata Valentino Rossi, nel biennio 2012 e 2013 con i trionfi di Jorge Lorenzo (sei vittorie, una meno di Dani Pedrosa) e dell’allora rookie Marc Marquez (sei GP conquistati, contro i sette di Lorenzo). Fino, ovviamente, al 2020 accorciato dalla pandemia in cui Joan Mir si è laureato campione conquistando un solo GP.

La lotta per il Mondiale

Se Martin cerca un po’ di quella esplosività che lo scorso anno aveva caratterizzato proprio il suo finale, Bagnaia necessita di maggiore stabilità, perché se è vero che ha vinto più di tutti, le battute d’arresto sono state troppe. Dalle cadute in gara, da solo (come Misano 2) o con contatti (con i Marquez a Portimao e Aragon, con Binder nella Sprint di Jerez), a situazioni in cui non è stato competitivo, come in alcune Sprint della prima metà della stagione. Arrivare al traguardo, per Pecco è stato spesso sinonimo di grande risultato, con 12 podi nelle tredici corse domenicali portate a compimento. La certezza per i duellanti è che manterranno le specifiche conosciute finora: niente esperimenti (peraltro inutili a questo punto) o sviluppi sulla GP24, nemmeno il telaio provato nei test di Misano che ha convinto Bagnaia: a Martinator e Pecco verrà garantita dalla Ducati la continuità tecnica fino a Valencia. Poi le strade si separeranno, Jorge andrà in Aprilia e Bagnaia accoglierà Marc Marquez, con l’auspicio di farlo mantenendo il numero 1.

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