TORINO - Down Under. Ribaltato il programma per l'arrivo di un ciclone a Phillip Island con l'inversione tra gara lunga e Sprint, ribaltato soprattutto il GP d'Australia e forse definitivamente il Mondiale di MotoGP. In un giro e mezzo Jorge Martin da dominatore si ritrova quinto e Pecco Bagnaia da quinto conquista un preziosissimo secondo posto, accendendosi proprio nel momento giusto. Questione di scelta di gomme, con lo spagnolo che azzarda la soft nonostante le inicazioni delle Ducati e della sua stessa squadra, la Pramac, che però festeggia lo stesso la vittoria. La prima in MotoGP di Johann Zarco alla sua 120ª gara in top class. Così come la Ducati celebra l'ennesimo podio tutto rosso (sesta volta quest'anno, prima in assoluto a Phillip Island) per l'impresa di Fabio Di Giannantonio, che in crescendo sale per la prima volta i gradini della felicità alla quint'ultima gara con Gresini, prima di far posto a Marc Marquez. Sperando ora più che mai di prendere il suo posto o qunto meno un sellino in Honda.
Ma i giochi versi si fanno "dietro". Che poi vuol dire all'interno di una volata a cinque nata non per caso («i numeri dicevano che la gomma soft sarebbe arrivata fino a un certo punto...» bacchetta Gigi Dall'Igna il suo torello della Pramac), ma per la gioia degli spettatori. L'alba rossa (anzi, prima dell'alba in Italia) scombussola di nuovo il Mondiale, proprio come la scorsa settimana in Indonesia, quando Martin è caduto in piena fuga verso l'allungo in classifica e Bagnaia è andato a riprendersi la vetta con una storica vittoria in rimonta. Sulla pista di Phillip Island, in picchiata sull'oceano, Jorge fa la figura del pinguino e negli ultimi due giri, dopo aver avuto anche tre secondi e mezzo di vantaggio, crolla. Gli piomba addosso come un falco il compagno Zarco, che ovviamente non fa gioco di squadra. Anche perché il prossimo anno sarà in Honda (da Lucio Cecchinello, che vuole trattenerlo nonostante le richieste del team ufficiale), mentre al suo posto sulla Pramac ci sarà Franco Morbidelli.
Succede tutto in una piega stretta a destra all'ultimo giro. Zarco entra, Martin allarga, Bagnaia che a sua volta sembrava a lungo patire (gestiva) s'infila dopo aver bruciato in poche curva anche Binder e Diggia. E sul traguardo Martin viene fregato anche dal sudafricano della Ktm
Risultato? L'ex ginnasta e ancora ora pianistaper hobby Zarco a 34 anni torna a celebrare una vittoria (17ª) con un salto mortale all'indietro e Bagnaia completa il suo rilancio mondiale con un salto mortale in avanti: dal teorico -16 dei primi giri dell'India divenatto +18 al +4 risicato di metà gara in Australia diventato +27. Il numero di gara di Casey Stoner, l'ultimo (e unico fino ad oggi) capace di vincere con la Ducati a Phillip Island, l'eroe rosso del magico 2007 che l'anno scorso Pecco ha imitato dopo 15 anni d'astinenza per Borgo Panigale. E ora s'appresta a superare, bissando il numero 1 che ha sul cupolino.