Ferrari, ora dicci chi sei: la strategia a Singapore

Si torna in pista per trasformare mugugni in sorrisi su un circuito favorevole alla Rossa

Cara Ferrari, dimmi chi sei? A Baku la scuderia di Maranello avrebbe potuto portarsi a casa punti importanti nel campionato costruttori, ma a rimanere è un secondo posto dal sapor di “rosicata” e un ritiro per l'imperizia altrui. La F1 è anche questo e probabilmente a Charles Leclerc non era parso vero dominare quel primo stint in Azerbaijan con le gomme medie. L'eccesso di confidenza, una strategia troppa attendista e quel sorpasso a tradimento di Oscar Piastri gli ingredienti amari dell'ultima domenica del Circus a Maranello. Il calendario si sviluppa senza soluzione di continuità e c’è la possibilità di rifarsi e di trarre giovamento dagli errori commessi.

Le parole di Vasseur

L’esito dell’ultima gara non è stato quello che speravamo, il che in sé dice però che il nostro livello di competitività è molto alto, soprattutto nell’attuale contesto della F1, in cui c’è poca differenza prestazionale tra i quattro team di vertice”, ha dichiarato il Team Principal, Frederic Vasseur. A Singapore ci sono possibilità per tramutare i mugugni in sorrisi, per un layout adatto alle caratteristiche della SF-24, vettura che ha dimostrato in questa stagione di farsi valere sulle piste cittadine, citando le affermazioni di Leclerc a Montecarlo e di Carlos Sainz all’Albert Park di Melbourne. Spagnolo tra l’altro a segno l’anno scorso proprio a Marina Bay. "Vogliamo continuare su questa strada anche a Singapore, un altro circuito cittadino molto impegnativo. A entrambi i nostri piloti piace correre qui, e anzi uno di loro ha vinto proprio lo scorso anno. Ci piacerebbe ripetere l’impresa questo week end continuando a lavorare bene come squadra, come abbiamo fatto nelle ultime gare. Le ultime due domeniche ci hanno dimostrato quanto sia importante la gestione gomme, e avendo nuovamente a disposizione le tre mescole più morbide, dopo Monza e Baku, dovremmo avere una migliore comprensione del loro comportamento, anche se poi ogni pista è diversa”, ha aggiunto Vasseur.

La strategia della Ferrari

Per non lasciare nulla al caso, il team del Cavallino Rampante dovrebbe far esordire una nuova specifica di ala anteriore, anticipando il debutto previsto nel GP degli Stati Uniti ad Austin. L'intenzione della Rossa potrebbe essere quello di accettare la sfida lanciata dalla McLaren sullo sviluppo di tali componenti e sul concetto di "flessibilità" che tante discussioni ha generato per il comportamento dell'ala posteriore della macchina di Woking. Una pista quella asiatica che sarà un po' diversa rispetto a quella dell'anno scorso. Il tracciato, infatti, è stato accorciato, considerando la scomparsa di tutta la zona lenta che andava dalla curva-16 alla 19, trasformata in un lungo tratto rettilineo su cui tentare eventuali sorpassi. Il circuito presenterà quindi una lunghezza di 4.940 metri e 19 curve con ben quattro zone DRS, l'ultima delle quali dalla curva-14 all 16 è stata aggiunta in questa circostanza. Le squadre, quindi, dovranno tener conto di questi cambiamenti e nello stesso tempo delle variabili climatiche. Si prevede, infatti, un GP molto duro per i piloti a causa dell'elevatissima umidità e delle alte temperature, nonostante il tutto andrà in scena in notturna. Meteo che tra l'altro potrebbe riservare sorprese, con improvvisi acquazzoni. Bisognerà quindi adattarsi ai vari scenari. La strategia base è di una sola sosta, ma il momento in cui effettuare il pit-stop dipenderà dalla posizione in pista e anche dall'eventuale Safety Car, spesso decisiva. Ferrari, quindi, se vorrà far saltare il banco dovrà trovare prestazione nelle qualifiche, garantirsi la prima fila e da lì imporre le proprie scelte alla concorrenza nel corso del GP.

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