F1, Verstappen getta l’amo e Lando Norris abbocca: Max vince la lotta Mondiale

Il pilota olandese della Red Bull strabatte il britannico della McLaren: l'analisi della Gp degli Usa
F1, Verstappen getta l’amo e Lando Norris abbocca: Max vince la lotta Mondiale© EPA

Max Verstappen getta l’amo, Lando Norris abbocca. Due volte. Troppo per chi ambisce a diventare campione del mondo. Nella gara nella gara, quella che non vale la vittoria del GP degli Usa ma per il titolo finale, l’olandese di una Red Bull ringalluzzita strabatte il britannico di una McLaren che paga dazio sia a livello di pilota sia di strategia, imponendo ai suoi piloti un primo stint troppo conservativo nella gestione gomme che fa scappare le Ferrari e mette Norris in condizioni di dover inseguire e battagliare con Verstappen. Un maestro della difesa, con cambi di traiettorie, frenate in faccia e il suo marchio di fabbrica: spingerti fuori pista dall’interno all’esterno. Lo sanno tutti, evidentemente Norris no. Presuntuosa la squadra, non pronto Lando. Il primo (grave) errore alla prima curva, quando Norris non sfrutta la pole concedendo l’interno a Verstappen che allarga, con Charles Leclerc che ne approfi tta. Il secondo errore alla curva 12 del 53° giro, il quart’ultimo e il settimo dell’ingaggio tra i due. Lando entra all’esterno, secondo lui e la McLaren mette la punta davanti, Max ovviamente non molla e lo spinge fuori.

Le parole di Verstappen

Molto fuori, al punto che anche l’olandese mette le ruote sul verde. Inizia il balletto delle proteste via radio per indirizzare la Direzione Gara, che agiste con lentezza. La penalità di 5 secondi a Norris arriva tardi per permettergli di stare comunque davanti al rivale. «Se decidevano subito, restituivo la posizione e riattaccavo» protesta Lando per radio. «Io ho il mio parere, lascio che gli steward facciano il loro lavoro» la risposta di Max interpellato sotto il podio da Jenson Button. Se la ride Verstappen. Ha piallato per l’ennesima volta l’amico (ormai ex?). E manda messaggi. «Gara difficile, molto diversa dalla Sprint. Non ho mai avuto il passo per attaccare, avevo tanto sottosterzo e faticavo in frenata. Così era difficile difendermi. Alla fi ne il podio è un buon risultato». Come dire: (agli steward) ho allargato per il sottosterzo e (al rivale) ho la macchina peggiore ma vinco io. Non la battaglia, ma la guerra. Perché anche se Leclerc giustamente ci crede e il Mondiale Costruttori è ormai andato (Sergio Perez non contribuisce: 7°, facendosi superare all’ultimo giro da George Russell partito ultimo…) con la McLaren avanti di 48 punti e la Ferrari ormai lì, a solo 8 lunghezze, quello piloti no: +57 (79 su Charles). Che poi è quello che conta per l’olandese alla caccia del poker consecutivo come Sebastian Vettel.

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