La finale del Valorant Game Changers Championship non è stata una partita come tutte le altre: da un lato perché rappresenta la prima storica edizione del torneo fortemente voluto da Riot Games e dedicato alle gamer femminili e ai giocatori non-binari, dall’altra perché è stata una finale dall’altissimo livello competitivo che è finita al quinto game. Segnando anche un record: per la prima volta nella storia del circuito competitivo di Valorant una finale è terminata con un reverse sweep, ovvero con le vincitrici del torneo che hanno rimontato lo 0-2 iniziale per poi chiudere 3-2.
Due squadre simili
A trionfare sono state le G2 Gozen, pluricampionesse d’Europa e favorite del torneo insieme alle Cloud9 White, eliminate in semifinale dalle Shopify Rebellion contro cui non avevano mai perso. La finale ha rappresentato un parallelo anche sotto un altro punto di vista: entrambe le formazioni erano i secondi seed delle rispettive regioni, Emea per le G2 Gozen e Nord America per le Rebellion. Entrambe poi presentavano un roster in cui erano presenti gli estremi della scena competitiva di Valorant, in termini di età: per le Gozen giocavano Juliano, ex-player di Counter-Strike: Go, di 29 anni e Mary, appena 16; dall’altra per le Shopify Rebellion c’erano Benita, anche lei 29 anni e già diverse volte avversaria di Juliano su Cs:go, insieme a Sonder, 17 anni.
Due partite in una
Il match ha di fatto raccontato due partite totalmente diverse. Le prime due mappe sono andate a sorpresa in mano alle Shopify Rebellion. I primi round su Pearl e Bind sono andati a favore delle G2 ma una volta capito come leggere i movimenti sulla mappa delle avversarie, le Rebellion hanno saputo prendere in mano il controllo del gioco, recuperando lo svantaggio iniziale e chiudendo entrambe le volte 13-9, sfruttando la loro maggior coesione e sinergia mentre le G2 non riuscivano a utilizzare la propria indiscutibile superiorità tecnica. Sul 2-0 e a match point, cambia tutto. Ascent non è una mappa che le Rebellion giocano o preparano e si vede: le G2 volano lasciando le avversarie a lungo a zero prima di chiudere i conti 13-3. Stesso punteggio su Icebox, con le Gozen che dimostrano chiaramente perché abbiano tenuto per ultime le loro mappe migliori. Non cambia la musica nemmeno su Breeze, dove finisce 13-4 con le Gozen che perdono appena 10 round nelle tre mappe da cui escono vittoriose.
Trionfo atteso
Nonostante la sconfitta nella finale del Game Changers Emea contro le Guild X guidate dal nostro coach italiano Tommaso “joYnt” Gavioli, le G2 Gozen erano di gran lunga tra le favorite per la vittoria e l’eliminazione delle Cloud9 White, superpotenza americana, non ha fatto altro che spingerle verso il trofeo che in finale, però, hanno dovuto guadagnarsi. Petra, giocatrice delle Gozen, ha ammesso lei stessa che non è stata una vittoria facile. “Le Shopify Rebellion hanno giocato al massimo, siamo state costrette a innalzare il nostro livello e superare i nostri limiti per riuscire ad avere la meglio su di loro.” Al di là dei tecnicismi, invece, la giovane Mary, arrivata per sostituire la veterana Zaaz che si era ritirata a metà stagione, ha lanciato un messaggio importante e significativo, lei che è del Bahrain: “A tutte le ragazze del Medio Oriente, vi dico, potete farcela, si può fare”.