Ubisoft chiude i battenti di Hyperscape

Il battle royale futuristico di Ubisoft chiuderà perché non è riuscito a raggiungere una playerbase abbastanza grande.

Hyper Scape, il tentativo di Ubisoft di entrare nell'affollatissimo mercato dei battle royale, verrà chiuso il 28 aprile. Sul sito web il necrologio recita: "Abbiamo preso la difficile decisione di terminare lo sviluppo di Hyper Scape e chiudere il gioco a partire dal 28 aprile. Abbiamo deciso di creare un'esperienza sparatutto verticale, ravvicinata e frenetica e siamo estremamente grati alla nostra community per essersi unita a noi nel nostro viaggio. Porteremo gli insegnamenti chiave appresi in questo gioco nei prodotti futuri.

Hyper Scape verrà presto dimenticato

Hyper Scape è stato lanciato l'11 agosto 2020 ed è rapidamente caduto nel dimenticatoio. Nonostante sia salito in cima alle classifiche di Twitch grazie a uno schema di marketing che ha coinvolto popolari streamer di Twitch e alcune personalità di spicco di YouTube, il gioco non è riuscito a invogliare i giocatori a restare dopo il day one. Lo scorso anno i giocatori erano così pochi che Ubisoft ha iniziato a regalare dei coupon da 10 euro per il suo store a chiunque si fosse connesso al titolo free to play e avesse giocato un minimo di ore. Devo ammettere di aver partecipato a questa iniziativa.

Hyper Scape non è un brutto gioco

Nella mia recensione ho definito Hyper Scape "una boccata di aria fresca nel mondo dei battle royale" perché il suo setting, il suo ritmo e il suo gunplay erano moderni, rapidi e scattanti. L'ambiente urbano era ben strutturato con edifici vicini e abilità utili a esplorare in fretta. Anche la lore di Hyper Scape era un passo avanti rispetto alla poca sostanza della concorrenza con le ultime fasi del match che si trasformavano quasi in un round di cattura la bandiera. Purtroppo il bassissimo numero di giocatori e i pochi aggiornamenti di contenuti hanno portato alla prematura morte del gioco che va a fare compagnia a Crucible, lo sparatutto a squadre PvPvE degli Amazon Game Studios, nel cimitero dei giochi che promettevano bene ma sono arrivati troppo presto o troppo tardi.

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