L'industria dei videogiochi cresce, parola di IIDEA

Il gaming italiano sempre più protagonista con studi indipendenti e apprezzamenti dall'estero.
L'industria dei videogiochi cresce, parola di IIDEA

L'Italia è terra di frontiera nello sviluppo dei videogiochi. Qui nascono avanguardie e si formano innovatori che hanno un impatto sul settore globale del gaming. Il terreno di prova in cui si formano (e a volte ritornano) i futuri assi dello sviluppo italiano è quello degli Indie, i cosiddetti videogiochi indipendenti. Abbiamo intervistato Giorgio Catania, Developer Relations Manager di IIDEA, per farci raccontare il lato business di questo settore emergente in occasione dell'ampio spazio alla scena indipendente che sarà tra i protagonisti della Milano Games Week. Di seguito l'intervista completa rilasciata al Corriere dello Sport.

Inizierei raccontando ai nostri lettori che cos'è un videogioco indie, o indipendente, e cosa lo differenzia da una produzione mainstream come Fifa o Call of Duty?

Quando si parla di videogiochi indie ci si riferisce a prodotti realizzati da studi di sviluppo di medie o ridotte dimensioni, solitamente composti da un numero ristretto di sviluppatori, che operano in modo totalmente indipendente sia in fase di produzione del videogioco sia in fase di pubblicazione. Per questo motivo hanno alle spalle budget di dimensioni ridotte. A differenza di titoli AAA che contano su team di dimensioni importanti e su finanziamenti da centinaia di milioni di euro.

Si può dire che gli indie sono l'avanguardia dello sviluppo in termini di sperimentazione narrativa e di game design?

I videogiochi indie hanno sicuramente maggior libertà di sperimentazione rispetto ai grandi blockbuster. Questo perché sono titoli in cui la creatività prevale sulle esigenze produttive. Gli studi di sviluppo indipendenti, per distinguersi proprio dai blockbuster ed emergere, cercano di puntare tutto su un’idea molto forte. Provano quindi a realizzare progetti originali, unici o sperimentali. Per fare ciò possono fare leva sugli aspetti narrativi o sulla struttura stessa del gioco e sul suo design.

Quanto è sviluppata la scena italiana?

Nel corso dell’ultimo decennio l’industria indie internazionale si è sviluppata in modo importante e sono stati rilasciati sul mercato migliaia di videogiochi indie che hanno avuto più o meno fortuna. Anche l’industria italiana è cresciuta notevolmente: come emerge dall’ultimo censimento dei game developer italiani rilasciato da IIDEA, sia il numero di studi di sviluppo (160 nel 2021 vs 120 nel 2018) che di addetti (1.600 nel 2021 vs 1.100 nel 2018) hanno visto un importante incremento negli ultimi anni.

Quali sono i problemi principali che deve affrontare chi sceglie la strada dello sviluppo indipendente?

Sicuramente la difficoltà maggiore a cui deve far fronte uno studio di sviluppo indie è trovare fonti di finanziamento. In Italia, infatti, il 93% degli studi di sviluppo ricorre al capitale proprio per finanziare la propria attività. Tuttavia, l’incremento del supporto finanziario dei publisher internazionali e di finanziamenti pubblici può essere interpretato come una crescita di fiducia sempre maggiore nei confronti degli studi italiani e delle loro produzioni che si spera sia destinata a crescere negli anni a venire.

Quanto sono importanti gli eventi fieristici per chi sviluppa videogiochi indie?

Sicuramente gli eventi consumer di settore sono importanti per gli sviluppatori indie. Da un lato per creare una connessione con il pubblico, facendo provare i propri titoli a potenziali acquirenti e ricevendo da loro feedback utili per migliorare un gioco ancora in lavorazione. Dall’altro per potersi interfacciare con i giornalisti di settore, che spesso fanno più fatica ad intercettare produzioni indipendenti rispetto ai grandi titoli.

Come può finanziarsi uno studio di sviluppo, magari al suo primo titolo, che vuole farsi notare in un mercato così affollato?

Esistono diversi modi in cui uno studio può finanziare il suo primo titolo. Uno di questi, il più social, è il crowdfunding: avviare una campagna di raccolta fondi è sicuramente una strada complessa, ma nelle giuste modalità e con l’affiancamento di un’adeguata campagna marketing può dare i suoi frutti. Un’alternativa più tradizionale è cercare il supporto di publisher o investitori internazionali.

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