Esports, il match fixing diventa un problema

Sport elettronici dietro al solo calcio per casi di match fixing: questi i numeri raccolti da Sportradar dopo un’indagine.
Esports, il match fixing diventa un problema

L’ombra del match fixing ancora una volta si allunga sul mondo dell’esports. Secondo i dati diffusi da Sportradar Integrity Services, fornitore globale di soluzioni per l’integrità dello sport e partner di svariate federazioni e leghe sportive, sono oltre 70 le partite finite al vaglio degli inquirenti. La crescita improvvisa del fenomeno, unita alla possibilità di scommettere sugli eventi esports, sta giocando un ruolo fondamentale in una situazione che rischia di peggiorare.

Esports dietro solo al calcio

I numeri, del resto, non mentono. Oltre al calcio e agli esports, quest’anno Sportradar ha rilevato attività sospette in 37 partite di tennis, 19 di basket, 11 di tennis tavolo, 9 di hockey su ghiaccio e 6 di cricket. Altre attività sospette sono state identificate nei match di pallavolo, pallamano e beach volley. Sorprendono, dunque, i casi di match fixing legati agli sport elettronici che si piazzano al secondo posto di questa classifica.

L’ultimo caso

A dimostrazione di questo, recentemente il mid laner dei Beyond Gaming Chien "Maoan" Mao-An è stato squalificato dai Mondiali di League of Legends. Il giocatore, alla sua seconda stagione da professionista, è finito al centro di un caso di match fixing. Nella sua sentenza, grazie al lavoro del suo team interno, Riot Games ha ottenuto prove definitive che dimostrano che Maoan abbia fornito informazioni interne ad un amico. Sempre secondo il publisher, il player sarà sospeso per il resto dei Worlds e potrebbe essere soggetto a ulteriori sanzioni a seguito di un'indagine completa.

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