La nuova Germania ritrova l’Ungheria: ma è un’altra storia

La squadra di Nagelsmann dopo i saluti di Kroos, Muller, Neuer e Gundogan ha perso in talento
La nuova Germania ritrova l’Ungheria: ma è un’altra storia© EPA

Dopo poco più di due mesi, Germania e Ungheria si ritrovano una contro l’altra. L’ultima volta è stata all’Europeo il 19 giugno scorso, quando la squadra di Julian Nagelsmann ha battuto con facilità per 2-0 quella dell’italiano Marco Rossi, grazie alle reti di Musiala e Gündogan. Ma la formazione di casa sarà molto diversa, poiché dopo i saluti di Kroos, Müller e Neuer è arrivato, poche settimane fa, anche quello del metronomo del Manchester City, e di fatto mancherà l’ossatura, oltre che il talento e l’intelligenza tattica del centrocampo tedesco. 

Musiala unico punto fermo 

Julian Nagelsmann è ct da nemmeno un anno e a un certo punta sembrava sulla via del ritorno al Bayern Monaco. È rimasto, sperando di lasciare subito il segno con l’Europeo casalingo, ma l’unica sconfitta non amichevole – ai quarti contro la Spagna – gli ha impedito di raggiungere l’obiettivo. La sua Germania, in questo momento, ha un solo, grande, punto di riferimento: il ventunenne del Bayern Jamal Musiala. Uno che ha già vinto tutto con i bavaresi, dei quali è la stella indiscussa, l’uomo che crea gioco, tiene legati i reparti e che si propone continuamente in attacco. Le stesse cose che gli chiede Nagelsmann in nazionale, una squadra che non può prescindere dalle sue giocate, anche se sarà impossibile sopperire contemporaneamente alle mancanze di Kroos, Gündogan e del “panchinaro” Müller. 

Arrivare alla fase finale della Nations League, mai accaduto prima, e qualificarsi al Mondiale del 2026 sono i due obiettivi primari di Julian Nagelsmann e, se vogliamo dirla tutta, questo è il suo vero inizio sulla panchina della Germania che ha ereditato da Hans-Dieter Flick. Il mantra dell’attuale ct è: giochi bene? Ti convoco. Cercando di dare un’identità alla nazionale amalgamando le prestazioni dei singoli. Una scelta che, grazie anche al fatto di giocare in casa, durante l’Europeo ha riportato un grande entusiasmo intorno alla Nationalmannschaft. E se Musiala, insieme con Florian Wirtz, con il primo spostato più indietro, formerà la coppia che dovrà dare i tempi e innescare le ripartenze, la leadership dello spogliatoio sarà divisa tra Antonio Rüdiger e Joshua Kimmich, con quest’ultimo designato a vestire la fascia da capitano di Gündogan. Insomma, quella che vedremo questa sera all’Esprit Arena di Düsseldorf sarà una Germania nuova in molti reparti: dal portiere ai centrocampisti. E in attacco? Oltre a Niclas Füllkrug c’è l’opzione Kai Havertz in versione “falso nueve”. 

Le ambizioni di Rossi

L’Ungheria guidata da Marco Rossi ha raggiunto due volte la fase finale degli Europei, senza superare mai i gironi, e in Nations League ha scalato le leghe, passando dalla C alla A nel giro di quattro anni. Dimostrazione di un ottimo lavoro con il materiale a disposizione, dove Roland Sallai (Friburgo) e Dominik Szoboszlai (Liverpool) sono le due stelle della squadra nazionale. Nella sua prima esperienza di Lega A, gruppo 2, è arrivata a un punto dall’Italia, staccando Germania e Inghilterra e vincendo contro i tedeschi a Lipsia per 1-0 grazie alla rete di Ádám Szalai, ritiratosi l’anno scorso. L’Ungheria dovrebbe scendere in campo con Gulacsi; Botka, Orban, Dardai; Bolla, Adam Nagy, Schafer, Kerkez; Sallai, Szoboszlai;Varga. Mentre la Germania dovrebbe rispondere con: ter Stegen; Kimmich, Schlotterbeck, Tah, Raum; Emre Can, Andrich; Wirtz, Havertz, Musiala; Füllkrug. Nagelsmann alla ricerca di un nuovo inizio. Rossi alle prese con ambizioni ripetutamente stropicciate.

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