CESENA - Vigilia della gara di Nations League contro l'Ungheria per l'Italia, che domani scenderà in campo al Manuzzi di Cesena. Per presentare il match, il commissario tecnico Roberto Mancini ha presenziato la consueta conferenza stampa: "Formazione? Un po' di cambi ci saranno sicuro. Non credo tutti, ma molti". Poi sulla posizione di Locatelli da playmaker: "Locatelli può essere adattato in quel ruolo, ma Bryan insieme a Esposito sono gli unici in questo gruppo che possono giocare da play". A seguire ha affrontato il tema del rinnovamento della filosofia: "Si può vincere in qualsiasi modo, non c'è una ricetta particolare. Con tutti i sistemi si può vincere, con la Germania negli ultimi 20 minuti non siamo riusciti a prenderli bene perché loro non erano male, mi sembra... Poi la partita successivamente è stata in totale equilibrio. Erano tutti giocatori nuovi, è chiaro che ci voglia un po' di tempo".
Donnarumma in dubbio
In riferimento ai fari puntati su Gnonto: "Intanto è un ragazzo, ha 18 anni e non gli va data nemmeno troppa pressione. Deve crescere tranquillamente. Per l'età che ha, sa giocare a calcio come pochi altri giocatori ed è molto veloce. Se lui cresce con calma, senza mettergli addosso troppa pressione, può far vedere le sue qualità importanti ed è un ragazzo intelligente: può crescere. Il suo ruolo migliore è la seconda punta, ma può fare anche l'esterno". Per quanto riguarda la presenza di Donnarumma, le condizioni saranno valutate fino all'ultimo: "Gigio per me rimane il miglior portiere d'Europa: il portiere soffre un po' di più rispetto agli altri quando si alterna. Ha questo piccolo problema, valuteremo domattina: se lui si sente di giocare e vuol giocare, giocherà. Qui in gruppo sono rimasti diversi, anche Belotti ad esempio a cui avevo detto di andarsi a riposare". Poi su Scamacca: "Ha tutto per diventare un centravanti molto, molto bravo, è veloce, potente e tecnico. Può migliorare nello stacco, anche se alto. E' reduce però dalla prima stagione da titolare in Serie A, ci vorrà un po' più di tempo ma può diventare davvero un grande attaccante".
Verso l'Ungheria
In vista della sfida con l'Ungheria, queste le parole di Mancini: "Marco Rossi è stato un mio compagno di squadra. Anzi, credo di averlo preso io alla Sampdoria (ride, ndr). È un bravo ragazzo e un bravissimo allenatore, grazie a lui l'Ungheria è migliorata tantissimo e sta facendo un lavoro straordinario. Ha battuto l'Inghilterra anche con merito, ha pareggiato con Francia e Germania all'Europeo: è una squadra difficile da affrontare, è molto fisica e ha qualità importanti in attacco. Non sarà semplice. Cercheremo di fare del nostro meglio, hanno centrali alti e molto forti e poi l'Ungheria sta giocando un ottimo calcio. Non sarà una gara semplice, anche perché gare semplici non esistono più". In conclusione il ct ha parlato della possibilità di un ulteriore rinnovamento, con nuovi esordienti: "Se saranno nei 23, sì. Non è un problema far giocare calciatore esordienti e metterli alla prova in gare difficili".
Gatti, futuro assicurato
Mancini ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport di Belotti e Bonucci, che hanno deciso di restare in Nazionale qualche giorno in più: "I ragazzi sono bravi. Ci fa piacere che rimangano, abbiamo passato insieme 4 anni straordinari. Alcuni li ho mandati a casa perché erano veramente stanchi e avevamo bisogno di recuperare, ci torneranno utili nei prossimi mesi. Così sarà anche per Leo e il Gallo, staranno ancora qualche igorno con noi e poi andranno”. Per quanto riguarda Gatti e Zerbin, che potrebbero esordire pur arrivando dalla Serie B: "Giocano a calcio, non è che fanno un altro sport in Serie B. Gatti credo che diventerà un difensore importante, ha fisicità e piede. Zerbin uguale, molto veloce nel suo ruolo, usa destro e sinistro, anche lui credo che possa avere un ottimo futuro". Infine una battuta su Gnonto e Scamacca: "L'importante è che i giovani crescano con continuità, sono ragazzi che possono anche sbagliare. Solo sbagliando si cresce. Magari tutti a 18 anni fossero in grado di giocare in Nazionale. Hanno bisogno di fare i loro errori e di fiducia da parte nostra".