TORINO - In Italia, c’è un allenatore particolarmente sottovalutato che sa raccogliere risultati non da poco ma spesso non gli vengono riconosciuti. Si chiama Roberto Breda, è nato in Veneto, vissuto alla periferia di Treviso e diventato un buon mediano dopo essersi formato nel vivaio della Samp. Fu uno dei pochi giocatori che passò per le due squadre genovesi, ai tempi del Genoa fece notizia la sua causa per mobbing contro il Professor Franco Scoglio (che mal digeriva le sue origini calcistiche). Va in panchina dal 2007, esordi nella Primavera della Reggina. Propone un calcio equilibrato e sovente redditizio, il problema è che spesso non glielo riconoscono. Nella scorsa stagione, subentrava il 6 febbraio ad Ascoli. Trova una situazione difficile e chiude la stagione salvandosi in carrozza, a 2 punti dai playoff. Meriterebbe la riconferma? Per molti sì. Non per il club marchigiano che s’invaghisce del “giochista” Viali, reduce da una bella salvezza ai playout col Cosenza: il club bianconero ringrazia e manda a casa Breda, col risultato che oggi l’Ascoli, con una squadra non molto diversa, vive una situazione peggiore, nella quale Castori non riesce a mettere una pezza alla situazione ereditata da Viali, esonerato un mese fa, il Picchio è penultimo e rischia grosso. Breda nel frattempo, dal 6 novembre è il sostituto di Lucarelli alla Ternana. E dopo 4 uscite, fra le Fere tira un’arietta di possibile miracolo sportivo: i rossoverdi vengono da due vittorie di fila, precedute da due pareggi, 8 punti, cioé 2 a gara, che hanno proiettato una squadra data da quasi tutti per spacciata ad acciuffare la zona playout, mentre anche la piazza, provata dal post Bandecchi e alle prese con una rifondazione societaria non semplice (con Guida s'è stretto la cinghia parecchio), ha ripreso a crederci anche se mantenere la B non sarà semplice. Intanto però sarebbe il caso di tenere nella giusta considerazione un allenatore come Breda, di cui in giro si parla pochissimo, Al punto che deve farlo lui. Prima di sistemarsi a Terni, aveva aperto il suo sito - robertobreda.com - che ti accoglie così in home page: “Vuoi migliorare le tue capacità tecnico tattiche? Ciao, sono Roberto Breda, e sono allenatore professionista con oltre 300 partite in Serie B”. E la A? L’aveva sfiorata nel 2014, quando portò il Latina, formidabile meteora della scorso decennio, alla finale dei playoff di B, poi persa dal Cesena. Ma l’operato di Breda subì un’immeritata botta nel 2018, al Perugia. A una giornata dalla fine del campionato fu esonerato - con la squadra già qualificata ai playoff - per fare spazio ad Alessandro Nesta. Che perse l’ultima partita e uscì subito agli spareggi promozione, lasciando nei tifosi umbri non pochi rimpianti. Un esonero duro da digerire che ha segnato la sua carriera, Breda, dopo anni a spasso ed esperienze complicate a Livorno e Pescara, di fatto è tornato in auge solo a febbraio con l’Ascoli. Ma il tempo è galantuomo. E alla lunga, gavetta e sagacia tattica possono pagare più del nome di prestigio, se si pensa a come se la sta passando oggi Nesta alla Reggiana, un punto sopra i playout, due sopra la Ternana, pur disponendo di un organico da ben altra classifica.