TORINO - E’ stata un’annata formidabile e indimenticabile per il Sudtirol. Leggendaria. Da vittima predestinata della Serie B, in cui era debuttante assoluto, a grande protagonista, giunta a 20’ dalla finale playoff per giocarsi la A dopo un campionato chiuso al 6° posto. Ora però, viene il difficile, cioè riuscire a confermarsi su questi livelli o, perché no, provare a fare meglio. Il cammino ai playoff ha confermato la solidità della squadra. Eliminata la Reggina nel turno preliminare, battuto il Bari nella semifinale d’andata al Druso di Bolzano, peccato solo per la sconfitta nella gara di ritorno quando di fronte ai 52mila del San Nicola, il Sudtirol ha avuto la grossa occasione di guadagnarsi la finale. Si era sullo 0-0, che qualificava gli altoatesini. E poco prima dell’intervallo il Bari restava in dieci. E qui il Sudtirol ha commesso l’errore di pensare di poter gestire il risultato e la superiorità numerica, concedendo troppo campo ai pugliesi che nel finale, con Benedetti, trovavano il gol che pareggiava il ko dell’andata ma mandava il Bari in finale in virtù del miglior piazzamento in campionato. Tutto archiviato, nulla che rovini la grandezza di un’annata che resterà nella storia del club, debitamente festeggiata con un migliaio di tifosi allo splendido centro sportivo del Sudtirol subito dopo la conclusione della stagione.
Sudtirol, come si riparte
Ma ora, come ripartire? Intanto a fari spenti: obiettivo salvezza, ha dichiarato saggiamente il ds Bravo per la prossima annata. E il primo passo è stato prolungare fino al 2025 il contratto di Pierpaolo Bisoli, l’uomo del miracolo Sudtirol, giunto in panchina con la squadra ultima a zero punti e portata nel gotha della B. Il rinnovo fino al 2024 era automatico a salvezza raggiunta. Poi Bisoli ha voluto prendersi tempo, mentre sembrava nicchiare, parlava di impresa non facilmente ripetibile. Ma quando la società ha messo sul piatto un ulteriore anno di contratto, Bisoli non ha avuto nulla da eccepire, anzi. Ancora da capire però, il volto che avrà il Sudtirol 2023/24, le premesse sono buone, però. Odogwu, il centravanti italo-nigeriano rivelazione della B, andava in scadenza ma il Sudtirol s’è mosso con largo anticipo e gli ha fatto prolungare il contratto già a stagione in corso, respingendo così tutti i club che erano pronti a fiondarsi su di lui.
Sudtirol, i primi colpi
Prima dell’inizio ufficiale di questa sessione di mercato, il ds Bravo ha già definito due colpi a parametro zero, in arrivo dalla C, per i quali manca solo l’annuncio: dal Pontedera arriverà il difensore italo-albanese Cristian Shiba, 22 anni; dalla Virtus Verona invece, il regista Lorenzo Lonardi, 24 anni. Nel complesso, il ds Bravo agirà profondamente sulla rosa, senza toccare alcuni capisaldi: oltre a Odogwu, elementi come il portiere Poluzzi, Masiello, Tait, Casiraghi e magari anche Rover che però piace molto in A, soprattutto al Monza. Ma la difesa potrebbe perdere due capisaldi come Curto e Zaro: hanno fatto una grande stagione e anche per loro due potrebbero arrivare offerte importanti di Serie A, alle quali il Sudtirol non potrebbe opporsi cercando solo di incassare il più possibile per poi investire sulla rosa futura. Ma la storia dell’ultimo campionato, dice che i nomi al Sudtirol hanno un peso relativo, regola sempre valida in B. Bisoli ha creato una favola meravigliosa plasmando un gruppo che è un collettivo che va in campo con la stessa testa e macinando chilometri, dove tutti sono al servizio del compagno, dove non c’è spazio per prime donne. Così si è stupito, così si sono conquistate tante simpatie, anche fuori dall’Alto Adige (che comunque assomma 520mila abitanti, il bacino d’utenza è più importante di quanto si pensi). Così, con questo metodo vincente, si può continuare a stupire in B. Chissà, con la stagione appena conclusa, il Sudtirol potrebbe aver scritto soltanto il primo capitolo di un’avventura fantastica.