TORINO - La comoda vittoria dello Spezia sul Sudtirol (3-0) ha portato i liguri al 2° posto, acciuffato il Pisa. Successo che certifica, una volta per tutte, come la squadra di Luca D'Angelo abbia tutte le carte in regola per tornare in quella serie A lasciata nel 2023. Certo, in estate al vertice ci si aspettavano ben altre squadre al posto degli aquilotti. Ma la vittoria sugli altoatesini ha detto che lo Spezia può davvero farcela, a dispetto di ogni pronostico, non va dimenticato che la squadra non è molto dissimile da quella che nella scorsa stagione si salvò all'ultima giornata e dunque un po' di prudenza non guasterebbe. Però D'Angelo sta facendo un capolavoro di agonismo e concretezza, il suo Spezia è l'unica squadra che non ha mai perso in questo campionato e ritrovarsi a una sola lunghezza dal Sassuolo - squadrone nettamente più forte di tutte le altre 19 della B - dà la dimensione di che razza d'impresa sta prendendo forma a La Spezia. Non solo. A rendere il quadro ancora più roseo è lo stato di forma della concorrenza. Lo scriviamo da almeno un mese e a ogni turno giungono ulteriori conferme: le tre squadre di testa possono fare un campionato a sè fino a fine torneo (ci sarà solo da verificare se il Pisa di Filippo Inzaghi non patirà la caduta di sabato a Carrara). Il distacco di 8 punti tra chi insegue e la zona A diretta, appare difficilmente colmabile, anche perché non si vede una squadra che possa emergere dal corpaccione della classifica. E nel frattempo, lo Spezia va come un treno. Col Sudtirol, il 19enne Francesco Pio Esposito ha segnato il suo 6° gol in questo campionato e parliamo di un ragazzone che può essere il centravanti del futuro per il calcio italiano: a un età in cui quasi sempre si giostra ancora in Primavera, lui è alla seconda stagione di B, col risultato che gioca già come un consumato veterano e cresce la voglia di vederlo nella massima serie (ci sarebbe già un'intesa con l'Inter, proprietaria del cartellino, a lasciarlo ancora in prestito a La Spezia in caso di promozione in A). Certo, magari è meglio non esagerare coi voli pindarici, s'è appena passato il primo terzo della stagione. Ma è diffusa la sensazione che a La Spezia, piazza bollente dove se sgarri i tifosi te li ritrovi appesi alle griglie ma se vinci ti portano in paradiso, stia maturando quacosa di unico e bello, che, per quel che s'è visto finora, merita il lieto fine. Se ne riparlerà domenica prossima, quando lo Spezia di D'Angelo sarà di scena al Barbera di Palermo: chissà, potrebbe essere un passaggio di consegne tra chi pareva avesse la A in tasca già in estate e che invece quasi arranca in classifica e chi, zitto zitto, lavorando lontano dai riflettori, sta facendo qualcosa di storico che i tifosi dello Spezia si ricorderanno per anni.