Spezia: si riparte da D'Angelo

L'allenatore che ha portato in porto una salvezza molto complicata rinnova fino al 2027. Ora i liguri possono archiviare un anno e mezzo di problemi e ripartire con ambizioni
Spezia: si riparte da D'Angelo© LAPRESSE

TORINO - Con la vittoria sul Venezia - poi promosso in A dopo i playoff ma battuto nella tana del “Picco” all’ultima giornata - lo Spezia si è guadagnato una permanenza in B che adesso andrà capitalizzata al meglio. Si sa, quasi ogni anno, almeno una squadra proveniente dalla A delude non poco e talvolta imbocca in due anni il tunnel A-B-C. A un certo punto della stagione, quando Max Alvini proprio non riusciva a venire a capo della situazione pesante che stavano vivendo gli aquilotti, a La Spezia si è temuto il peggio perché sembrava non dovesse esserci più modo per riprendersi. Poi i liguri si sono affidati all’Ormone, come a Pisa chiamavano Luca D’Angelo. Era una missione quasi impossibile, vista la situazione che ereditava da Alvini, con troppe presunte stelle che non avevano la testa per misurarsi con le difficoltà della B, senza tirare fuori quella carica agonistica che serve per farla. Ma l’ex tecnico dei
nerazzurri toscani fin dalla prima uscita ha seminato bene, trovando il modo per venirne fuori quando ormai nessuno più ci credeva. Beninteso, lo Spezia aveva i mezzi tecnici per salvarsi e dunque fino a un certo punto si può parlare di salvezza miracolosa (anche se di fatto un po’ lo è stata). Ma è anche vero che adesso il club è obbligato a ripartire di slancio per scacciare per sempre quell’anno e mezzo di tonfi, mettendoci nel periodo nero anche come lo Spezia finì in B dopo lo spareggio col Verona quando prima di avvitarsi, fino a metà dell’ultimo stagione di A pareva avesse la salvezza in tasca. E si ripartirà da D’Angelo che aveva un’opzione per il rinnovo in caso di salvezza, da ieri trasformata in un contratto fino al 2027, con opzione per un ulteriore anno in caso di promozione in A. Su questa prima pietra, lo Spezia dei Platek programma la rifondazione. Perché l’Omone in B è una garanzia e per lo spesso curriculum che vanta, prima o poi meriterebbe un’occasione anche in A, visto che l’hanno avuta tecnici molto meno preparati di lui e chissà che a lui capiti proprio con gli aquilotti. Se D’Angelo ha deciso di legarsi così a fondo con lo Spezia, vuol dire che sa di poter dirigere un progetto che lo stuzzichi. In questo senso va letto l’attivismo del club aquilotto che in queste ore sta cercando quella prima punta di peso che tanto è mancata nella passata stagione, l’errore più grave fatto nella scorsa sessione estiva di mercato. Al momento, sono tre i nomi inseguiti: Filippo Pittarello, 27 anni, già cercato a gennaio, proprietà Cittadella, 6 gol nel 2023/24; Edoardo Soleri, 26 anni, preziosa punta di scorta del Palermo (6 reti anche lui nell’ultima stagione) e Gabriele Artistico, 21 anni, 12 gol nella scorsa annata in C alla Virtus Francavilla. Ma piace anche la seconda punta Lorenzo Sgarbi, 23 anni, nell’ultima stagione all’Avellino in C, proprietà Napoli, giunto fino in semifinale playoff, ex Italia Under 18, quasi sempre titolare in una stagione in cui ha segnato 8 gol e fornito la bellezza di 15 assist in 34 presenze.

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