Domenico Berardi è finalmente tornato in campo. La sua ultima presenza con la maglia del Sassuolo - prima del match con il Cittadella - risaliva allo scorso 16 gennaio contro la Juventus, quando il club emiliano era ancora impegnato nella difficile lotta salvezza in Serie A. Un infortunio al ginocchio l'ha tenuto fuori fino alla sconfitta di Verona del 3 marzo, match in cui il numero 10 del Sassuolo ne ha rimediato un altro, ancor più grave: rottura del tendine d'achille e 7 mesi di stop. In termini tecnici, stagione finita. Il ritorno in campo avviene in Serie B, nel roboante 6-1 rifilato dagli emiliani al Cittadella, partita in cui 'Mimmo' seve anche l'assist dell'ultima rete dei neroverdi a Thorsvedt. Il futuro di Berardi potrebbe però non essere legato al Sassuolo, e a tal proposito ha parlato l'amministratore delegato degli emiliani, Giovanni Carnevali.
Il ritorno in campo e il futuro di Berardi
"Berardi via a gennaio? In questo momento non è un mio pensiero, quello principale è vedere Domenico in campo e che stia bene e vedere il Sassuolo in A nel minor tempo possibile. In B non basta avere solo una squadra forte e dobbiamo fare attenzione. Qualsiasi cosa succeda a gennaio ma anche tra due ore dobbiamo drizzare le antenne e prestare attenzione a tutto". Sono queste le parole dell'amministratore delegato del Sassuolo Carnevali, che ha fatto il punto della situazione sul futuro del numero 10 dei neroverdi, tornato in campo la scorsa settimana contro il Cittadella. "Direi che il recupero è quasi completo, già sabato scorso contro il Cittadella è entrato nella ripresa, per cui deve recuperare la condizione. Ci vuole tempo dopo l'infortunio ma ha fatto passi da gigante, siamo molto fiduciosi, e soprattutto c'è un grandissimo entusiasmo del ragazzo per rientrare e per aiutare la nostra società a fare bene", ha spiegato ai microfoni di Radio Sportiva.
Berardi, resti o vai via?
"C'è un patto con lui per il futuro? Domenico è un ragazzo speciale, è un campione anche sotto l'aspetto umano è straordinario. Io sono a Sassuolo da 12 anni e di richieste ne abbiamo avute tante e poi assieme abbiamo sempre cercato di capire la soluzione migliore. Ci lega un rapporto speciale. Oggi - ha proseguito - la cosa che ci sta più a cuore è il suo recupero, quando è tornato in campo ci sono venuti i brividi, poi come è capitato spesso ci devono essere le giuste condizioni: la volontà del ragazzo, della società, ma non ci sono mai state grandi difficoltà. Lui deve recuperare bene e siamo convinti che ci saranno delle opportunità per entrambi".