Tutto sbagliato, tutto d a rifare. La Sampdoria sta attraversando forse il periodo più complicato e pericoloso della sua intera storia. Non ingannino i due pareggi di fila con Spezia e Cremonese: in entrambe le gare – soprattutto allo Zini – i blucerchiati hanno sofferto molto e devono ringraziare le parate di Ghidotti (la vera rivelazione di questa fase stagionale) se sono riusciti a evitare due sconfitte che avrebbero meritato. «Ci manca il coraggio, e il coraggio non si compra dal ferramenta. Io non ho la bacchetta magica, ci sono dei problemi» il mantra ribadito negli ultimi giorni da Leonardo Semplici, arrivato a Bogliasco solo da due settimane. Il tecnico fiorentino ovviamente non ha alcuna responsabilità nella crisi di una squadra che non sa vincere da due mesi e che ora si trova in piena zona retrocessione.
Il fallimento del progetto tecnico
E’ il progetto tecnico costruito dal direttore sportivo Pietro Accardi che, al netto dei tanti cambi di allenatori (da Pirlo a Sottil fino a Semplici), sta fallendo su quasi tutta la linea. Tant’è che in vista del mercato di gennaio si annunciano ancora molte novità, anche a sconfessare le scelte tutt’altro che vincenti effettuate in estate. Del resto lo stesso Semplici è stato onesto nell’ammettere le difficoltà di gioco della squadra. Serve a poco avere due attaccanti di categoria come Tutino e Coda se i due giocatori non vengono serviti al meglio. Molto passa soprattutto da un centrocampo che continua a faticare, al netto del ripescaggio di Ricci e del ritorno di un Ronaldo Vieira forse tra i meno peggio nella brutta prova di Cremona: l’inglese si candida per una maglia da titolare per la sfida di Santo Stefano con la Carrarese a Marassi. Tra le mosse convincenti l’arretramento di Meulensteen in difesa, forse uno dei pochi giocatori azzeccati sul mercato. Ma serve di più un po’ in tutti i reparti.
Umore basso a Bogliasco
L’umore dalle parti di Bogliasco è basso, molto basso. Il presidente Matteo Manfredi nel corso della stagione finora è rimasto sempre in silenzio ma non è contento della gestione Accardi, un uomo a cui si era affidato con grande fiducia in estate, e si aspetta un deciso cambio di passo che sinora non è mai arrivato. Questa Sampdoria sta facendo peggio rispetto alla scorsa stagione, quando la squadra costruita dall’ex ds Andrea Mancini e allenata da Pirlo girò alla fine del girone d’andata a quota 25 punti, crescendo poi nel ritorno verso la conquista di un posto ai playoff, poi persi contro il Palermo. Ad oggi la Samp è a quota 19 e al massimo potrà chiudere a 22, se riuscirà a vincere una partita tutt’altro che scontata. La rivoluzione estiva avrebbe dovuto portare a una svolta positiva, la società era convinta di poter lottare per la promozione diretta ma il campo sta dicendo l’esatto contrario. La squadra vivrà un Natale di lavoro, anche se sarà una vigilia come tutte le altre: il 25 pranzo di squadra a Bogliasco, allenamento pomeridiano, breve ritorno a casa nel tardo pomeriggio e ritiro in albergo a Genova in serata. Quindi il giorno successivo la partita con la Carrarese alle 20,30 al Ferraris, con una classifica da incubo. Non è proprio tempo di feste.