Samp: Pirlo maestro anche in panchina

Nell'esordio in B, i blucerchiati hanno vinto a Terni anche grazie alle mosse dell'ex tecnico della Juve. Che non dispone della squadra più forte ma che sta plasmando un bel gruppo
Samp: Pirlo maestro anche in panchina© TVRG R.Garavaglia/ag. A.Liverani sas

TORINO - Ma che musica, Maestro. L’esordio in B sulla panchina della Sampdoria di Andrea Pirlo, fa pensare che sì, anche da allenatore, l’ex faro della Juve possa essere soprannominato il Maestro, come era chiamato da giocatore. Da più parti si fa notare come il club blucerchiato, alle prese con una complessa rifondazione, non sia la squadra più forte della B. E allora, se si vuole fare lo stesso un campionato di vertice, serve un grande manico in panchina. Quello che ha dimostrato di avere la Sampdoria sabato sera nel debutto di Terni, la partita l’ha vinta (anche e soprattutto) Pirlo, tre punti che levano subito il -2 con cui la Samp ha iniziato la stagione. Lo si intuiva già alla lettura delle formazioni. L’ex tecnico di Juve e Karagumruk aveva qualche defezione di troppo in avanti e allora cosa t’inventa? Ti porta nel tridente Depaoli, uno che sa cosa vuol dire attaccare anche se ormai faceva il terzino. Così Pirlo ha sfatato la regola non scritta ma molto italiana che arretra nell’arco della carriera il raggio d’azione di diversi calciatori (successe anche allo stesso Pirlo, trequartista agli esordi, si scoprì regista con Mazzone). E Depaoli, fresco di rinnovo contrattuale, ti diventa il migliore in campo: giostrando da ala destra nel 4-3-3 pirlesco, dopo pochi minuti va a procurarsi il rigore che sblocca la gara, nella ripresa firma il raddoppio con un gran gol, a coronamento di una splendida azione personale. Certo, la Ternana era forse la squadra migliore per cominciare l’avventura in B: nuova società che per ragioni di bilancio ha ceduto quasi tutti i big e verrà rifondata su giovani talenti (come Distefano, autore dell’1-2 finale). Ma le indicazioni per i blucerchiati restano comunque ampiamente positive. Anche perché Pirlo sta trasmettendo quell’atteggiamento che aveva raccontato il giorno del suo insediamento: la squadra deve essere sempre propositiva, al massimo in certe fasi può controllare ma non speculare, cioè proprio quel che s’è visto a Terni. Poi, il tempo sa essere galantuomo. Due anni fa, quando si chiudeva l’esperienza di Pirlo sulla panchina della Juve, il suo bilancio pareva negativo perché si era abituati alle grandi annate precedenti dei bianconeri. Oggi invece, il suo mandato in bianconero viene considerato diversamente e quei due trofei messi in quella stagione in bacheca (Supercoppa Italiana e Coppa Italia), gli ultimi allori vinti dalla Juve, vengono visti con occhi diversi. Ecco, anche Pirlo oggi va visto con occhi diversi. Non più l’allenatore da top club e zero gavetta. Ma un tecnico che va per la sua strada con le sue idee e che potrebbe aver trovato la piazza giusta per metterle in pratica con tranquillità, dimostrando di poter fare - e bene - questo mestiere. E anche nella gestione del gruppo, Pirlo potrebbe essere molto avanti. Dopo il raddoppio di Depaoli, tutta la squadra s’è stretta in un abbraccio all’allenatore, col Maestro che sommergeva d’affetto Depaoli. Una bella scena, fa pensare che Pirlo nel suo primo mese a Genova stia plasmando un gruppo vero, dotato anche di valori morali. La Samp vivrà ancora giornate difficili a livello societario, la rinascita blucerchiata è solo all’inizio e nei prossimi mesi ci saranno ancora momenti non semplici da affrontare. Ma a Bogliasco si sta lavorando molto bene e ciò può aiutare anche a risolvere le pesanti beghe economiche che gravano sul futuro blucerchiato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...