TORINO - E adesso, che ne sarà della Reggina? Dopo un anno vissuto pericolosamente sotto la guida di Felice Saladini, per gli amaranto siamo alla resa dei conti. Certo, per averne la conferma bisognerà aspettare l’ultimo verdetto, quello del Consiglio di Stato, previsto per il 29 agosto, anche se dovrebbe essere anticipato, vista l’urgenza, di una decina di giorni.
Ma dopo essere stati bocciati da tutti (nell’ordine: Covisoc, Consiglio Federale, Coni e Tar) sullo Stretto alla B non ci si crede più e da giorni si è iniziato a ragionare sulla ripartenza dai dilettanti degli amaranto, con una nuova matricola e una nuova denominazione, come succede in questi casi. I tempi, innanzitutto. Che saranno strettissimi, anticipare il verdetto del Consiglio di Stato sarebbe utile anche al futuro amaranto, non solo alla regolare messa in scena del campionato di B nelle date previste. Perché quando arriverà la più che probabile esclusione dalla categoria, tutto finirà nelle mani del sindaco di Reggio Calabria, Paolo Brunetti: sarà lui che dovrà valutare le eventuali candidature per la ripartenza dai dilettanti. E’ stato lo stesso Brunetti a mettere una pietra tombale sulla possibilità che la Reggina riesca a riacciuffare la B. Ha parlato di colpo mortale inflitto dal Tar che di fatto fa fuori gli amaranto dal professionismo. E presto dunque, dovrebbe toccare a lui, per legge, scegliere chi potrà rifondare la Reggina, valutandone con attenzione la consistenza economica.