TORINO - Provaci ancora, Superpippo. Dopo un’estenuante attesa, il Pisa ha ufficializzato Inzaghi come erede dell’opaco Alberto Aquilani alla guida dei nerazzurri toscani. Un nome importante, scelto anche perché si sa quanto faccia presa sulle tifoserie della Serie B, ogni volta che viene scelto, sa creare l’entusiasmo giusto e, nella seconda serie italiana, di fatto non sbaglia un colpo. Inzaghi, insomma, è quello che serve per ridare linfa vitale alla piazza nerazzurra, stufa delle annate opache degli ultimi tempi, alla ricerca di quella identità di squadra che di fatto il Pisa ha smarrito il 29 maggio 2022, quando dovette cedere al Monza di Berlusconi e Galliani la vittoria nel confronto di finale playoff, al termine di due sfide sin troppo tirate ma comunque spettacolari. Da allora, al Pisa è girato piuttosto male, la piazza ha perso quella compattezza che l’aveva portata a un soffio dalla Serie A che manca dal 1991, i bei tempi che furono di Romeo Anconetani, l’anima, o meglio il Presidentissimo, figura mitologica del calcio italiano, fra le altre cose, anche giornalista, il cui nome completa quello dell’Arena Garibaldi, il vetusto stadio di Pisa che nell’ultima stagione ha mostrato tutte le crepe dettate dall’ingiuria del tempo (si spera che nella prossima stagione il suo utilizzo possa essere meno tormentato e che garantisca a tutti i tifosi la migliore fruibilità possibile). Del resto, nel giorno della presentazione, Pippo Inzaghi ha subito messo a fuoco il problema, trovando le parole giuste per ripartire, quel che serve per ricreare il clima necessario per tornare a vincere e primeggiare. “Riconquistiamo il pubblico - ha detto Pippo - dobbiamo rendere il pubblico orgoglioso di tifarci”, cioè ciò che maggiormente chiede la tifoseria da diversi mesi. Partendo per l’ennesima volta così in ritardo rispetto alle altre squadre, ad oggi, è inutile parlare di mercato del Pisa. Probabile - ma non è affatto detto - che le maggiori risorse vengano spese per portare in nerazzurro Gianluca Lapadula che dovrebbe lasciare il Cagliari in A per ritrovare quella B che di fatto le ha prospettato una seconda carriera che chissà sino a quando potrà durare (il bomber italo-peruviano ha compiuto 34 anni il 7 febbraio). Al momento, l’unico colpo ufficiale è il mediano sloveno Jan Jevsenak, 21 anni, proveniente dal Benfica B. Con lui si potrebbe ripetere la fruttuosa operazione fatta con Tomas Esteves, oggi 22 enne, proveniente dal Benfica B e, nonostante i tempi grammi vissuti dal Pisa, negli ultimi tempi diventato quasi una colonna della squadra.