TORINO - E ora, può essere tutta un’altra storia per il Palermo, quella per cui era stato costruito già in estate: tornare in quella Serie A che al Barbera manca dal 2017. Dopo di allora, c’è stato il crepuscolo di Zamparini, la ripartenza dalla Serie D grazie alla spinta fondamentale di Mirri che poi, riportando i rosanero in B e cedendo la maggioranza del club al Football City Group, ha messo il Palermo nelle condizioni di vivere un futuro radioso. Che, dopo gli ultimi risultati, sta probabilmente arrivando. Riassumendo, l’ascesa della squadra di Corini nel 2024: perde solo alla ripresa, 2-0 a Cittadella, poi decolla, mette assieme 13 punti su 15 e ora, dopo tre successi di fila, trova la continuità e l’autostima che prima mancavano. Oltre al pubblico che può fare la differenza: nel successo-chiave di sabato scorso sul Como (3-0), al Barbera si è stabilito il record stagionale di presenze in B, 31.211 e così la media di spettatori presenti dei siciliani diventa la più alta della B, superata la Sampdoria. Certo, in tasca Corini non ha ancora nulla e anzi, sabato a Cremona andrà a giocarsi una bella fetta di A, visto che grigiorossi hanno solo un punto più dei siciliani. Ma nell’attesa, ci sono tutti i segnali che fanno pensare che il Palermo, archiviate le difficoltà vissute nel girone d’andata, ora sia una delle più serie candidate alla promozione diretta. Nella vittoria sul Como, è tornato al gol bomber Brunori, il totem del Palermo, uno dei più discussi quando le cose non giravano e ora tornato ai suoi livelli migliori (è a 9 gol). Straordinario poi, l’acquisto di Ranocchia dalla Juve: Corini l’ha piazzato alle spalle di Brunori e il centrocampista, che in B può concedersi più licenze offensive, va a segno da tre partite. Ma anche l’arrivo di Diakité - che può fare il centrale e il terzino destro - ha dato più solidità alla difesa (a nostro avviso, è già un difensore da A). Per non parlare della crescita di Francesco Di Mariano, palermitano doc, nipote del mito Totò Schillaci e tornato a casa giù nella scorsa stagione e che, una volta risolti i problemi fisici che lo hanno tormentato a lungo, è diventato un formidabile uomo assist: nelle ultime 4 uscite ne ha sfornati altrettanti. Questa è la B, uno dei campionati più imprevedibili al mondo. Soltanto due mesi fa per i rosanero di Corini s’intonavano frettolosi de profundis e il tecnico, che tanto aveva dato alla causa rosanero da giocatore, veniva fatto a pezzi dalla critica (ma anche dalla tifoseria, un po’ troppo ingenerosa con lui che già aveva fatto da giocatore la storia recente del Palermo). Adesso invece, i rosanero sono lì, a giocarsi una A che hanno tutti i mezzi per conquistare.